Milan e Inter sono sempre state rivali per colori sociali, risultati e tifosi. In questo ultimo periodo però le due società sembra si siano unite nello stesso destino, quello di soffrire. Ebbene sì, il calcio milanese non sa più vincere. La bella e convincente prestazione dei nerazzurri contro il Napoli aveva riacceso le speranze per il terzo posto e i preliminari di Champions League, che si sono sbiadite dopo la sconfitta contro il Genoa e sono finite con l’ennesima battuta d’arresto lontano da casa: all’Olimpico i nerazzurri perdono 2-0 contro la Lazio rimediando la quinta sconfitta su nove gare in trasferta nel girone di ritorno, dove la squadra di Mancini ha portato a casa i 3 punti solo contro il il Frosinone, troppo poco per una squadra che vuole tornare a lottare per il vertice. Insomma, l’Inter di quest’anno è incostante e mai uguale a se stessa. I problemi sono evidenti e vanno dalla difesa, che fa acqua da tutte le parti, all’attacco, che è altrettanto preoccupante.
Non se la passa certo meglio il Milan, che ha evitato un’altra clamorosa sconfitta contro il Frosinone dopo il ko con il Verona e il pareggio senza reti di San Siro contro il Carpi. Il bottino dei rossoneri nelle ultime nove partite di campionato è da paura: una sola vittoria a Genova contro la Sampdoria e poi quattro sconfitte (Sassuolo, Atalanta, Juve, Verona) e altrettanti pareggi (Chievo, Lazio, Carpi e Frosinone). Arrivato con entusiasmo sulla panchina rossonera, Brocchi ha visto crollare nel giro di poco il progetto di ricostruzione che aveva in mente per il dopo Mihajlovic. Il 4-4-2 di Sinisa aveva sacrificato la spettacolarità del gioco, ma aveva dato quadratura, solidità e certezze in fase di non possesso. E a questo punto l’Europa è davvero lontanissima: ora non resta che la finale di Coppa Italia contro la Juve del 21 maggio.
Barbara Roviello Ghiringhelli