Il derby di Milano si conclude a reti bianche: un pari che fa emergere alcuni limiti rossoneri
Ieri sera alle 18:30 in un San Siro al totale completo è andato in scena il derby tra Milan e Inter, recupero della 27° giornata di Serie A, non giocata a causa della tragica morte di Davide Astori. Poteva e doveva essere l’opportunità per i rossoneri di portarsi a meno cinque punti dalla squadra di Spalletti e continuare la rincorsa alla zona Champions ma, di fatto, la partita scivola su binari non favorevoli alla formazione di Gattuso, che per come si era messo il match, accetta di buon grado di portare a casa uno 0-0. Un pareggio che non muove la classifica ma che soprattutto allontana quasi definitivamente il sogno quarto posto, considerando che mancano solo otto gare alla fine del campionato.
immagine da Storie di Calcio – Altervista
Prestazione sottotono – La squadra di Spalletti fin dai primi minuti appare più aggressiva e in una condizione fisica migliore. La sensazione è che i rossoneri dopo una seconda parte di stagione brillante abbiano finito la benzina. Complice una panchina non all’altezza dei titolari, l’11 milanista non scende in campo con la stessa grinta, la stessa voglia ma soprattutto con la stessa lucidità che l’aveva contraddistinto negli ultimi mesi. Dato ancora più rilevante i calciatori di maggior qualità, da cui ci si aspettava prestazioni importanti, hanno disilluso le aspettative, giocando una gara sottotono.
Squadra stanca e sostituti non all’altezza – Bonaventura non è nemmeno l’ombra del giocatore ammirato fino a qualche settimana fa: non entra mai in partita e commette errori banali, piuttosto gravi per un giocatore dalle sue doti tecniche. Sintomo di una stanchezza fisica che può essere controproducente in vista delle otto “finali” da disputare. Necessita di un degno sostituto o almeno di un turno di riposo. Un altro giocatore reduce da una prestazione al di sotto dei propri livelli è Suso: non riesce a incidere per tutta la partita, manca di esplosività e fantasia. I compagni lo percepiscono e spesso a lui preferiscono Calhanoglu per provare a sfondare il muro nerazzurro. Il triangolo di destra funziona solo quando a dialogare sono Kessie e Calabria, mentre lo spagnolo si spegne nella gabbia costruita su di lui da Spalletti. Non fa più la differenza, e il Milan ne risente. Cutrone è generoso come al solito ma raramente arriva alla conclusione, lo sostituisce Kalinic che sbaglia un gol sotto porta e che conferma di essere un giocatore totalmente diverso da quello visto in maglia viola.
immagine da Milan News
Finale di stagione incerto – Il Milan deve ringraziare Icardi -che spreca più occasioni in questa partita di quanto non sia accaduto in tutto il campionato- e un monumentale Bonucci, se riesce a uscire da San Siro illeso con un punto in cassaforte. Al contempo si aprono molti dubbi su questo finale di stagione. La partita contro il Napoli è alle porte, e la formazione di Gattuso non può permettersi nessun altro passo falso. Soprattutto la domanda sorge spontanea, in che condizione arriverà il Milan alla finale di Coppa Italia contro la Juventus senza avere una panchina con sostituti all’altezza?
Gattuso ha dato una identità ed un gioco ad una squadra che aveva perso tutti gli stimoli, ma più di così non poteva fare. Con tutta probabilità a breve firmerà il rinnovo con il Milan: un triennale di 2 milioni circa a stagione. Ecco perché già da ora sarebbe saggio pensare a qualche innesto, a centrocampo e in attacco, per completare il progetto e rendere la rosa all’altezza delle aspettative e degli obbiettivi futuri.
Mariachiara Rossi