Sabato, con la vittoria per 3-1 contro l’Empoli, il Bologna ha conquistato la quinta vittoria di fila al Dall’Ara, sigillando sempre di più la salvezza.
Dopo un inizio campionato abbastanza disastroso gli emiliani hanno decisamente cambiato rotta, grazie sicuramente e soprattutto all’arrivo di Sinisa Mihajlovic.
L’allenatore serbo sta compiendo un vero e proprio miracolo in questa Serie A, ha preso una squadra smarrita e svogliata e l’ha resa forte, convinta e determinata.
Ma Sinisa, il “Sergente di ferro”, non è nuovo alle grandi imprese e lo ha dimostrato sia nella sua carriera da allenatore sia nella lunga carriera da calciatore.
Muove i suoi primi passi a circa 20 anni, in (ex) Jugoslavia , prima nel Vojvodina poi alla Stella Rossa di Belgrado. È un esterno sinistro di centrocampo, leader fin da subito, dal talento incredibile, qualità tecniche importanti e un carattere tosto e fortissimo: ”Sono nato in un Paese dove non si è duri per scelta, ma per sopravvivere…” ricorda ancora adesso Sinisa.
Nel 1992 approda in Italia, alla Roma dove incontra quello che lui considera il suo secondo padre, il tecnico Boskov. Resta nei cuori giallorossi non per meriti sportivi ma per aver scoperto e suggerito al mister un campioncino di soli 16 anni che aveva visto giocare a Trigoria con la Primavera, Francesco Totti.
Si sposta a Genova, alla Sampdoria di Sven Goran Eriksson, che lo trasforma in difensore centrale. Ed è proprio al Marassi che si scopre specialista dei gol su calcio di punizione. La sua carriera continua poi alla Lazio e all’Inter, diventando uno dei migliori difensori nel panorama calcistico mondiale.
Come calciatore vince in totale 16 trofei: 3 Campionati jugoslavi, 2 Campionati italiani, 4 Coppe Italia, 3 Supercoppe italiane, 1 Coppa dei Campioni, 1 Coppa Intercontinentale, 1 Coppa delle Coppe, 1 Supercoppa Uefa.
Nel 2006 abbandona il campo di gioco e approda in panchina.
La sua prima avventura è all’Inter, come vice di Mancini. Ma è solo nel 2008 che inizia la sua avventura in solitaria, proprio al Bologna.
Passa poi al Catania e porta la squadra alla salvezza. Chiude il campionato addirittura con un tredicesimo posto in classifica e conquista il record di punti nella storia recente catanese.
Dopo il club etneo è la volta di Fiorentina, Serbia, Sampdoria, in cui risolleva la stagione iniziata male conquistando un settimo posto posto e l’Europa League, Torino e Milan. E proprio a Milano viene ricordato per aver scoperto e scommesso su un altro campioncino di soli 16 anni, Gianluigi Donnarumma, facendolo giocare titolare al posto dell’esperto Diego Lopez.
Dopo Torino firma con lo Sporting Lisbona ma viene cacciato nove giorni dopo la sua firma sul contratto. Il neoeletto presidente non lo voleva alla guida della squadra.
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— Bologna Fc 1909 (@BfcOfficialPage) April 27, 2019
Il resto è storia recente.
Il Sergente di ferro Mihajlovic, a Bologna, conquista 23 punti in 13 partite.
La salvezza è solo ad un passo e, ancora una volta, dimostra di essere non solo un sergente ma anche un valoroso condottiero.
Alessandra Cangialosi