Miguel Gobbo Diaz, chi è l’attore che con il suo personaggio in Nero a metà ha portato nuova linfa alle serie tv italiane
Anche tu sei di colore, o credi di essere trasparente?
Malik Soprani
Nato nella Repubblica Italiana 31 anni fa e cresciuto a Vicenza dalla tenera età di 3 anni, Miguel Gobbo Diaz ha avuto l’onore e l’onere di scardinare i paradigmi sociali. E di creare un precedente: importante, forte, rumoroso.
Perché sì, con Nero a Metà la fiction italiana ha prodotto un cambiamento socio culturale che non potrà più fare passi indietro.
Un cambiamento che abbiamo fatto insieme. In poco tempo abbiamo imparato a dare peso alle parole e identità ai gesti bypassando le barriere dei pregiudizi.
La figura imponente di Malik Soprani, il primo italiano di seconda generazione che sceglie la carriera del poliziotto, ha portato anche il più bigotto a dover scoperchiare – volente o nolente – il vaso di Pandora.
Ironico, brillante, ambizioso, fisico scolpito e sorriso incantevole, Miguel Gobbo Diaz è cresciuto a Creazzo, vicino a Vicenza, nella cultura veneta di cui è orgogliosissimo e simpaticisissimo messaggero… (per chi ha ancora dei dubbi vada su Tik Tok).
Si avvicina al mondo della recitazione per caso, durante le superiori, come racconta lui stesso in un’intervista a Sorrisi e Canzoni:
A scuola c’erano delle ore obbligatorie da fare il pomeriggio e scelsi per curiosità un corso di teatro. Senza quasi rendermene conto continuai per i cinque anni delle superiori. A quel punto ho capito che volevo provare a fare questo mestiere, mi sono trasferito a Roma e sono entrato al Centro Sperimentale
Fino a 16 anni però era un altro il suo sogno, ovvero quello che un po’ accomuna grandi e piccini: giocare a calcio, o meglio diventare il terzino destro del Milan.
Giocavo nella squadra del Sovizzo Calcio ed ero piuttosto bravo. Ero sulla fascia, il “pendolino” della squadra: correvo tantissimo. Per un periodo, fino ai 16 anni, ho sperato che potesse essere quella la mia strada
Il calcio però non è uscito mai dalla sua vita. Miguel conserva ancora una profonda fede verso il Lanerossi, il club più antico del Veneto.
E chissà che un giorno non interpreti sul piccolo (o grande schermo) un calciatore.
Intanto ha da poco finito di girare per la piattaforma Netflix Zero, una nuova serie tv italiana ispirata al romanzo di Antonio Dikele Distefano.
Protagonisti, giovani talenti italiani di prima e seconda generazione.
E non ce ne voglia qualche politico se l’Italia è un favoloso mondo a colori.
O credono anche loro di essere trasparenti?
Giusy Genovese
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