Max Bergmann: da Youtube alla Bundesliga storia di un giovane allenatore

Max Bergmann: da Youtube alla Bundesliga storia di un giovane allenatore. Dai video di match analisi alle partite con la prima squadra

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Fonte: profilo twiter ufficiale Max Bergmann

Da Youtuber ad allenatore è la storia quasi fiabesca di Max Bergmann che a soli 24 anni ha fatto il suo esordio come allenatore in Bundesliga.

Qualche anno fa il giovane tedesco aprì un canale YouTube dove postava video di match Analysis attirando l’attenzione di club professionistici.

 

Circa quattro anni fa il Hallescher, club che milita in Dritte Bundesliga la terza divisione tedesca, gli ha offerto un posto nello staff. Da lì inizia la carriera di Bergmann, dopo un periodo di formazione nelle squadre giovanili viene nominato assistente dell’allenatore della prima squadra: André Meyer.

E’ proprio a causa di una squalifica di quest’ultimo che Bergmann viene chiamato a guidare dalla panchina la prima squadra durante la partita contro l’Osnabrück, il 19 aprile scorso.

Diventa quindi il più giovane allenatore della storia della Bundesliga, strappando il record a Julian Nagelsmann, attuale tecnico del Bayern Monaco, che a soli 28 anni divenne l’allenatore della prima squadra dell’Hoffenheim. E’ proprio a quest’ultimo che molti paragonano il giovane 24enne additandolo come suo erede.

Durante la partita Bergmann è riuscito a dimostrare le sue capacità riuscendo ad evitare alla squadra una sconfitta interna.

Il Hallescher chiude il primo tempo sotto di due reti, grazie a qualche cambio e una rivoluzione tattica l’ex youtuber è riuscito nella rimonta e la partita è terminata con un pareggio 3-3.

Siamo entrati in partita come si deve, ma abbiamo subito due gol nelle prime tre vere occasioni avversarie

Nella ripresa abbiamo cambiato assetto, puntato sulle ripartenze e quasi riusciamo anche a segnare il gol della vittoria. Siamo molto contenti del risultato”.

 

Sono state le sue dichiarazioni al termine del match.

Sul debutto ufficiale invece ha detto:

“È stato molto divertente per me perché è stata una autentica corsa sulle montagne russe delle emozioni. Il primo tempo non è andato come immaginavo, ma poi siamo rientrati in partita. È stata una esperienza unica”.

Prima sfida superata quindi per il giovane predestinato, la prima di tante bellissime esperienze a giudicare dalla capacità di leggere e cambiare i match.

Michela Asti