La prima partita in rossonero per Mattia Caldara è arrivata solo giovedì, contro il Dudelange in Europa League.
Il difensore bergamasco, protagonista della vicenda di mercato più chiacchierata dopo quella di CR7, accoglierà la sua Atalanta a San Siro e non allo Stadium come sembrava dovesse essere a maggio, il giorno in cui ha salutato la curva nerazzurra tra tantissimi applausi e qualche lacrima. Un epigolo assolutamente inaspettato per il ragazzo, che da tempo ormai sognava di poter militare nelle fila di quella che da sempre è la sua squadra del cuore.
Il suo primo periodo al Milan non è stato sicuramente tra i più felici. Gattuso fino a oggi gli ha sempre preferito Musacchio, eppure il numero 33 era dato da tutti come il compagno ideale per Romagnoli: la coppia di centrali destinata a fra brillare gli occhi in quel di Coverciano. Ringhio non ha alcun dubbio sulle qualità del ragazzo (“E’ una spanna sopra gli altri”, aveva sottolineato il mister rossonero), ma a quanto pare vuole che Caldara si adatti perfettamente a un tipo di difesa differente da quella adottata da Gian Piero Gasperini e con la quale il ragazzo ha sempre lavorato.
Non sappiamo quanto la gara europea abbia potuto convincere definitivamente Gattuso a dargli un posto da titolare per la prossima contro l’Atalanta, anche se Caldara non ha certo sfigurato in Lussemburgo; di certo, in campo o dalla panchina, quella di domani non sarà una partita come tutte le altre, per Mattia. Lui, bergamasco di nascita e cresciuto esponenzialmente nelle mani amorevoli di Gasperini, non potrà mai dimenticare la maglia nerazzurra e i compagni con i quali ha mosso i primi passi in Italia e in Europa. Un po’ di nostalgia per i vecchi tempi è più che legittima.
Sicuramente accogliere la sua Dea sul prato storico di San Siro potrebbe essere un bel banco di prova – da superare, ovviamente – per prendersi finalmente il Milan e guardare avanti.
Daniela Russo
(immagini Getty)