Maran paga con l’esonero la sconfitta – durissima – contro i giallorossi e il disastroso girone di ritorno del Chievo: Crotone e Spal vincono, ora è davvero dura
In questo momento, guardando la bassa classifica, il Chievo è tra le tre retrocesse: la cosa mette un certo brivido detta così, sebbene manchino ancora tre partite alla chiusura del campionato. Tre partite in cui Maran non siederà sulla panchina gialloblu: la decisione è arrivata dopo la sonora sconfitta di Roma ma era nell’aria ormai da un po’.
E mentre il tecnico della Primavera Lorenzo D’ Anna si prepara a prendere in mano una squadra provata da questo lunghissimo e disastroso girone di ritorno, è legittimo chiedersi se la soluzione di sollevare Maran dal proprio incarico – incarico lungo e fruttuoso, è giusto ricordarlo – sia stata presa in tempo e per tempo.
Il Chievo visto a Roma è una squadra confusa e sfiduciata che non riesce nemmeno a difendersi come dovrebbe. E quando la Dea Bendata le concede un’occasione preziosa per provare quanto meno a ribaltare le sorti (avversaria in 10 e rigore per accorciare le distanze) ci passa sopra a pedate come su una bella aiuola fiorita. Inglese tira male o Allison para con merito? Probabilmente più la prima.
Dopodiché il Chievo crolla, letteralmente: la Roma senza pensarci sferra un uno-due micidiale e mette i gialloblu definitivamente a tappeto, a nulla vale la superiorità numerica. E a nulla vale la rete dello stesso Inglese arrivata troppo tardi, anche per salvare Maran. Un black out totale e definitivo, che apre – ingenerosamente o no, non sta a noi dirlo – le porte all’ addio al tecnico. (immagine da larena.net)
A D’ Anna l’oneroso compito di risollevare, in circa 280′, una squadra che è stata capace di mettersi fuori dai giochi il più delle volte da sola: quella famosa incapacità di gestione che Sorrentino sottolineava con disappunto qualche settimana fa. Come prima sfidante il Crotone, caricato a palla dalla vittoria odierna e che di sicuro venderà la pelle carissima.
Il compito comune è di non pensare a altro, a niente altro, che non sia uscire da quel terzetto di coda.
Daniela Russo
(immagine copertina da giallorossi.net)