Manolo Gabbiadini, da calciatore prodigio a quasi ultima riserva in attacco: una questione tattica

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Gabbiadini, attaccante classe ’91, è considerato uno dei migliori talenti della sua generazione. Nasce nelle giovanili del Bolgare e successivamente in quelle dell’Atalanta. Esordisce in A proprio con la maglia nerazzurra il 14 marzo 2010 e quattro mesi più tardi viene ufficializzato il suo trasferimento in comproprietà al Cittadella, club militante in Serie B.

Mostra già il suo gran talento nel club veneto, tant’è che Sky lo include nella lista dei migliori giovani della Serie B 2010/2011.
Data la brillante stagione disputata nella seconda serie del calcio italiano, il club atalantino decide di riscattare interamente il cartellino dell’attaccante, aggregandolo poi in prima squadra nella stagione 2011-2012.
E’ l’estate del 2012 quando la Juventus acquista Manolo Gabbiadini in comproprietà per una cifra pari a 5,5 milioni di euro per poi girarlo in prestito gratuito al Bologna (stagione 2012/2013, 30 presenze 6 gol). Nel luglio del 2013, la Juventus risolve a proprio favore l’accordo di compartecipazione cedendolo in comproprietà alla Sampdoria. All’esordio con i blucerchiati realizza la doppietta che permette di battere il Benevento in Coppa Italia. Trova la sua consacrazione in Serie A proprio nella stagione 2013/2014 con 30 presenze e 10 gol, tanto da attrarre le attenzioni della dirigenza partenopea.

Manolo Gabbiadini, attaccante del Napoli festeggia dopo aver segnato durante la partita Chievo Verona-Napoli, allo stadio Bentegodi di Verona, 1 febbraio 2015. Scc Napoli's forward Manolo Gabbiadini celebrates with teammates after scoring during a Serie A soccer match against Chievo at Bentegodi stadium in Verona, Italy, 1 February 2015. ANSA/ NICOLO' ZANGIROLAMI

A gennaio 2015, il Napoli acquista a titolo definitivo l’attaccante di origine bergamasca per 12,5 milioni di euro. Manolo va a segno, tra Samp e Napoli, 15 volte in una stagione raggiungendo il record personale di gol segnati.
E’ l’ottavo calciatore più impiegato del Napoli di Benitez con 2444 minuti giocati. Differente è, invece, il minutaggio collezionato nell’attuale stagione calcistica che scuote, trasversalmente, molti tifosi non soltanto quelli partenopei. Questi ultimi, in aggiunta, rimproverano la dirigenza partenopea per la mancata cessione dell’attaccante ex Samp nell’ultimo mercato di riparazione.

 

LA QUESTIONE TATTICA – La confusione tattica a inizio stagione ha illuso il calciatore di poter essere titolare almeno nel 4-3-1-2 al fianco di Higuain, sfruttando le enormi qualità tecniche nello stretto per dialogare con l’argentino puntando al meglio la porta. Questo modulo, però, ha creato diversi problemi in fase di non possesso per differenti ragioni: la presenza di un trequartista generoso e di corsa, è fondamentale per una squadra che vuole eseguire un forte pressing offensivo volto alla riconquista della palla nella trequarti avversaria e il Napoli avrebbe dovuto adattare un attaccante esterno come Insigne in quel ruolo; il pressing, oltretutto, deve essere ben organizzato e dettato dal giocatore più vicino al pallone, infatti, tutti devono: arrivare al tempo giusto e sapere che, se saltati, lasciano la squadra in difficoltà, quindi è necessaria grande applicazione nel rientrare velocemente. All’inizio della stagione, ove la condizione fisica non è certamente ottimale, il Napoli ha avuto qualche difficoltà applicativa tant’è che Sarri ha poi deciso di adottare il 4-3-3.

Napoli's forward Manolo Gabbiadini celebrates after scoring the goal of the 5-0 during the Italian Serie A soccer match between SSC Napoli and SS Lazio at San Paolo Stadium in Naples, 20 September 2015. ANSA/ CIRO FUSCO

E’ con questa scelta che, a danno della visibilità in campo, si è stabilita la definitiva collocazione tattica di Gabbiadini: diviene il cosiddetto “vice-Higuain”. Da quel momento Manolo colleziona 20 presenze tra Campionato, Europa League e Coppa Italia di cui 5 nell’undici iniziale e 15 da subentrato, totalizzando 6 gol e 2 assist.
Molti tifosi e addetti ai lavori rivendicano l’impiego di Gabbiadini nel ruolo di ala destra, già ricoperto con continuità nella seconda parte della stagione 2013/2014 nella Sampdoria di Mihajlovic.
In fase di copertura, l’applicazione tattica insufficiente di Gabbiadini, ha spinto Sarri a non considerarlo come ala destra, poiché nel 4-3-3 il lavoro degli esterni di attacco in copertura è importante per assicurare equilibrio alla squadra e per rafforzare la linea di centrocampo che si predispone a cinque.

GABBIADINI E L’EUROPEO – Molto probabilmente l’attaccante bergamasco perderà l’Europeo di Francia a causa del bassissimo minutaggio in Campionato. Per il ct. Antonio Conte, infatti, avranno priorità di convocazione coloro che raggiungeranno una continuità di prestazione nei club di appartenenza.
La mancata convocazione all’Europeo sarebbe una gran sconfitta professionale per il giocatore ed economica per il club di De Laurentiis.

La gestione del giocatore non è stata chiaramente ottimale, ma il basso minutaggio è quasi sempre il prezzo da pagare per far parte di un grande club.

Valeria Iuliano