Manenti arrestato, Parma nel caos più totale

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Riciclaggio e reimpiego di capitali illeciti con l’aggravante del metodo mafioso, ma tra le tante indiscrezioni si parla anche di frodi informatiche e carte di credito clonate che avrebbero fatto pervenire nelle casse del Parma 4,5 milioni di euro. Sono le accuse nei confronti di Giampietro Manenti, presidente del club gialloblu, arrestato in giornata nella sua abitazione in provincia di Brescia dalla guardia di finanza nell’ambito di un’inchiesta condotta dalla procura di Roma in cui sembrano essere coinvolte anche altre ventuno persone.

A intervenire ai microfoni a Collecchio, il capitano del club Alessandro Lucarelli “Voglio capire bene quali sono le motivazioni e se c’entra o no il Parma, prima di espormi troppo – ha spiegato il giocatore gialloblu – ma spero questo incubo possa finire presto, andiamo avanti per una serie di motivazioni, ma sta diventando davvero una farsa, ogni giorno prendiamo bastonate”. Ma nella concitazione del momento, con gli occhi lucidi e con evidente agitazione, si lascia andare: “E’ tutto uno schifo, viene voglia di chiudere tutto”. A sfogarsi, anche il team manager del club Sandro Melli, che congeda tutti con un “è meglio non commentare”.

A parlare, anche il sindaco di Parma Federico Pizzarotti. “Lo dissi subito – twitta sul suo profilo il primo cittadino – in questa città nessuno spazio per i disonesti. Nessuno sciacallo tocchi i parmigiani, la città e la nostra squadra”. E conclude con un hashtag che, nonostante le parole di Lucarelli, farebbe ben sperare: #SaveParma. Infatti, intervenendo a Radio Parma, il sindaco ha ribadito la sua vicinanza alla squadra, con l’obiettivo di “farla ripartire con criteri chiari”. E per farlo, “serve una cordata credibile per ripartire, magari vicina al territorio”.

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Cosa che incontra il desiderio del portiere gialloblu Antonio Mirante, che ha “voglia di giocare e di lavorare, anche se è difficile in situazioni simili”.

Sulla possibilità che la partita di domenica al Tardini contro il Torino non si giochi, il capitalo gialloblu è chiaro: “è possibile che non si giochi, ma è tutto in alto mare, dobbiamo parlarne”. Di certo, con l’arresto di Manenti, l’apertura dello stadio – che ora è in gestione diretta del Comune emiliano tramite la società partecipata ParmaInfrastrutture – potrebbe essere più difficoltosa. Nello specifico, “si dovrebbe capire chi potrebbe firmare la richiesta per utilizzare lo stadio, dato che non c’è più chi governa la società”, spiega l’assessore allo Sport di Parma, Giovanni Marani.

E mentre le indagini continuano e domani si andrà in tribunale, la Lega di Serie A ha fissato le date dei due recuperi, a riprova del fatto che si stia premendo perché il club finisca regolarmente la stagione calcistica. Parma – Udinese si disputerà mercoledì 8 aprile alle 18.30, mentre per mercoledì 15 aprile è previsto il match Genoa – Parma.

Valentina Lupia