Lorenzo Pellegrini è il “Man of the Day” della settima giornata di campionato.
L’eroe del derby di Roma, il figliol prodigo o, come ormai molti tifosi lo chiamano, Lorenzo il Magnifico.
Ci erano arrivati prima i napoletani, che da anni epitetano così Insigne, eppure questo soprannome calza a pennello anche al centrocampista della Roma. Soprattutto dopo il derby di sabato pomeriggio. Soprattutto dopo il meraviglioso – o meglio Magnifico – gol di tacco che ha aperto le marcature per la vittoria finale giallorossa.
“È tutto fantastico, era il mio esordio nel derby. Vincerlo segnando e facendo tutti una gran partita, in un momento in cui ci serviva vincere… vincere il derby è ancora più bello, stanotte ho dormito poco”, ha confessato Pellegrini nel post partita. Il giocatore classe ’96 non ha solo segnato il gol dell’1-0 della Roma, ma si è preso la squadra sulle spalle come se fosse una cosa sempre fatta, ha trascinato il gruppo e si è comportato da “senatore”. Era lontano anni luce dal Pellegrini insicuro e acerbo della scorsa stagione: “Mi subito sentito bene. È difficile e complicato, c’è tanta gente allo stadio e poi si sa che il derby per noi romani è un po’ particolare, anche per come lo vive la nostra famiglia, per tante cose. Ma mi sono sentito subito bene, avevo tanta voglia di fare. E devo dire la verità: mi sono veramente divertito in campo. Di questo sono contento”.
Una rivalsa, un riscatto, una toccata appunto, a quell’aritmia maligna che a 16 anni lo aveva tenuto fuori dai campi per 4 mesi e rischiava di farlo per molto di più. “Dissero che poteva essere un virus – raccontò suo padre qualche tempo dopo –magari un mal di gola, o un’influenza. Effettuammo privatamente delle analisi al fine di capire la gravità della cosa. Risultò che non aveva nulla, quindi dopo un mese ottenne l’idoneità e tornò a giocare”.
Con la rete segnata sabato, oltre ad essere entrato nel club dei gol più belli segnati in un derby, Pellegrini si è unito a Fulvio Bernardini e Antonio Di Carlo nel circolo dei romani ad aver segnato al suo esordio in un derby con la maglia giallorossa. Inoltre, è diventato anche il 41° romanista ad andare a segno nel primo derby giocato con la Roma.
Insomma, se segni in un derby (e in quel modo) sei “marchiato” a vita e la tua carriera in quella squadra non può che avere una spinta in più.
Pellegrini sa che la concorrenza è tanta a Trigoria ma lui vuole giocare: “L’unica soluzione che dobbiamo trovare è stare al 100% fisicamente e mentalmente. Sarà sempre così: se un giocatore non gioca, je rode il c…”.
Paola Moro