Il regista campione del mondo 2006 chiude la carriera, a 38 anni, a New York City: “Il mio percorso di atleta professionista finisce qui, grazie a tutti coloro che mi sono stati vicino”
I lunghi capelli che sventolano sulla maglia numero 21 è un’immagine che ha unito generazioni e tifoserie. Nerazzurra, rossonera, bianconera ed infine azzurra. La maglia di Andrea Pirlo è stata una maglia universale, difficile da odiare ma troppo facile da amare. Impossibile non innamorarsi della sua classe, delle sue punizioni, della sua capacità di dirigere il gioco senza affannarsi neanche più di tanto.
Con un lungo tweet Pirlo ha ufficializzato il proprio ritiro dal calcio giocato. Dopo aver giocato i cinque minuti di recupero nella semifinale di ritorno della Eastern conference fra il “suo” New York City e il Columbus Crew, di Federico Higuain, fratello del ‘Pipita’ juventino, il centrocampista classe ’79 ha appeso gli scarpini al chiodo. “Il mio ultimo match in MLS. E, visto che il mio tempo nel NYFC è finito – scrive Pirlo – vorrei dire qualche parola. Vorrei ringraziare ognuno di voi per l’appoggio che mi avete dato e la gentilezza con cui mi avete trattato in questa incredibile città. Grazie a tutti, allo staff tecnico, ai compagni e a tutti coloro che lavorano dietro le quinte. Non finisce solo la mia avventura a NY, ma anche il mio viaggio nel mondo del calcio come giocatore, quindi vorrei avere l’opportunità di dire grazie alla mia famiglia e ai miei bambini per il sostegno e l’amore che mi hanno sempre dato e tutte le squadre e i compagni con cui ho avuto l’onore di giocare. Grazie a tutti coloro che hanno reso così incredibile la mia carriera e a ogni tifoso che, nel mondo, mi ha dato il proprio supporto.
Sarete sempre dalla mia parte, e nel mio cuore”.
Sarete sempre dalla mia parte, e nel mio cuore”.
Uno degli ultimi poeti del calcio moderno, uno che ha fatto dell’eleganza il suo marchio di fabbrica, uno il cui stile di gioco è diventato un modo di dire, uno come…. un Maestro.
“Giocatore è chi gioca. Maestro è chi insegna”, ha scritto il suo ex compagno alla Juventus, Simone Pepe. E i saluti sui Social arrivati a Pirlo sono davvero tantissimi.
“Chi ha giocato con Andrea ha compreso il significato della parola ‘unico’”, ha detto Buffon, che con Pirlo ha condiviso per 4 anni lo spogliatoio della Juventus vincendo altrettanti scudetti.
Da Totti a Nesta, da Cannavaro a Gattuso: quasi tutti gli eroi del Mondiale del 2006 hanno omaggiato Pirlo. E ancora, tutti i vecchi compagni della Juventus e del Milan, della MLS. In particolare, gli americano sono rimasti folgorati dall’azzurro tanto che ora i giornali americani scrivono che “il Maestro ci lascia un senso unico di divertimento che ora ci mancherà di sicuro”.
Insomma, Pirlo sarà uno di quelli che non si dimenticherà mai. La sua “maledetta” sarà sempre una delle punizioni più belle e famose, che fra 50 anni i ragazzini ancora proveranno ad imitare.
Il Maestro ha fatto innamorare tutti, senza distinzioni di colore di maglia, di nazionalità e di fede calcistica. Ha unito generazioni e tifoserie, senza mai dividere e regalando a chi lo guardava uno spettacolo unico.
La nostra fortuna è che Pirlo sia vissuta in un’era in cui tutto è registrato e salvato per sempre nel mondo di internet. Perché le sue magie non possiamo che continuare a contemplarle.
Paola Moro