Giovane, brasiliano e stranamente difensore, da perfetto sconosciuto Luis Felipe approda alla Lazio.
Lo Staff e la dirigenza lo sanno: dopo l’addio – piuttosto amaro e non esente da polemiche – di De Vrij bisogna rinforzare la difesa: questo compito non può essere assolto dal solo Acerbi appena giunto dal Sassuolo.
Correva l’anno 2017. Ramos – questo il suo nome stampato dalla maglia – arriva dalla Salernitana, dove peraltro non aveva trovato grandi spazi in campo.
E anche nella Capitale per molto tempo non gioca con continuità essendo spesso preferito Fortuna Wallace, nel suo ruolo: giocatore, quest’ ultimo, oggi ceduto.
La storia di Luis Felipe nasce in sordina, la classica storia del difensore che poco affascina i tifosi.
È certamente giovane – classe 1997 – ma al contempo testardo, capace e volenteroso.
Segue, in difesa, la regia del pilastro Acerbi e mostra coraggio nello sfidare l’attaccante avversario attraverso interventi decisivi che arrestano l’incedere del nemico.
Così Inzaghi lo nota sempre più e come in molti hanno già fatto nell’attuale squadra binacoceleste, cresce sotto l’ala protettiva del Mister.
Tanto da essere notato anche dalla Nazionale: perché è sì brasiliano ma con passaporto italiano.
Nel frattempo a Roma sta bene, mette su famiglia: nella Capitale infatti nasce il suo primogenito e il Presidente Lotito gli accorda la fiducia tramite un rinnovo sino al 2022.
Inoltre, di lui, dicono che sia molto disponibile e cordiale con i tifosi.
Il lavoro di questo ragazzo così come la scelta della società, vengono ripagati nell’ultima gara casalinga contro la Juve: Ramos segna, tocco di testa e rete. La Lazio grazie a lui pareggia.
Ed è così che la storia di Luis Felipe ha una impennata: il difensore apre le danze alla propria squadra, attraverso un pareggio – arrivato allo scadere del primo tempo – provvidenziale per la rimonta e la vittoria.
La Lazio, infatti, vince 3- 1 contro la Juve: dopo 16 anni.
Questa è una storia da laziali. L’armata bincoceleste, prima e dopo i fasti dell’era Cragnotti, ha spesso affidato la sua storia a giocatori poco blasonati ma determinanti.
Ed ecco come un giovane brasiliano, che in molti vedevano per lo più destinato alla panchina, si prende il posto da titolare in una sfida decisiva, contro la squadra più forte d’ Italia e segna. Pareggia.
Potrebbe, allora, aprirsi una nuova stagione per Luis Felipe dal sapore di primavera nonostante sia ormai prossimo l’inverno.
Di sicuro, un pezzettino di storia, l’ha scritta anche lui… Giovani, capaci, testardi, fieri:queste sono le doti giuste per essere un giocatore della Lazio.
Forza Ramos, le hai tutte!
Annalisa Bernardini