L’Hapoel Be’er Sheva resuscitato da una donna

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In questi giorni ha tenuto banco il dibattito relativo alla presunta difficoltà che le donne hanno di occuparsi di calcio.

Si mette in dubbio l’autorevolezza del disquisire di schemi di gioco e strategie, figuriamoci la capacità di portare al trionfo una squadra sgangherata.

Eppure nella storia che vi racconto oggi a risollevarne le sorti è stata proprio una donna.

L’Hapoel Be’er Sheva, società calcistica israeliana, era una squadra poco performante che giocava in uno stadio fatiscente e con una tifoseria davvero pessima.

Eppure in pochi anni è arrivata a vincere, dopo quarant’anni, nel 2016, il suo terzo titolo nazionale all’ultima giornata, battendo il favorito Maccabi Tel Aviv e nello stesso anno ad aggiudicarsi la Supercoppa d’Israele battendo per 4-2 i detentori del trofeo del Maccabi Haifa. 

Ed è ancora più sorprendente che nel 2017 sia arrivata a disputare per la prima volta nella sua storia la Champions League eliminando nel terzo turno persino il più blasonato l’Olympiacos.

E tutto, come dicevamo, per merito di una donna.

alona barkat
Alona Barkat e il suo Hapoel Be’er Sheva (The Jerusalem Post)

Alona Barkat è l’imprenditrice che nel 2007 ha acquistato il club, allo sbando totale e relegato in Seconda Serie, e che con risolutezza e senza demordere anche di fronte ai tanti pregiudizi è riuscita a rivoluzionarlo sino a farlo diventare un modello sportivo ed imprenditoriale.

E’ partita da zero ricostruendo per prima cosa il settore giovanile; non si è arresa neppure di fronte ai tanti procuratori che cercavano di prendersi gioco di lei pensandola sprovveduta ed invece, con molto studio e molta ambizione, Alona tempo fa in un’intervista rilasciata al periodico tedesco Bild ha dichiarato:

“Alla fine sono riuscita come tutti ad essere valutata in base al successo, non al sesso di appartenenza”.

I primi risultati arrivano già due anni dopo il suo arrivo, con la Promozione ottenuta nel 2009. Nel 2014 la squadra disputa la miglior stagione dagli anni settanta e si piazza seconda in entrambe le fasi del campionato, arrivando a qualificarsi per l’Europa League. Nel 2014-2015 giunge seconda e terza nelle due fasi del campionato e accede nuovamente alla competizione europea. Se la ricorderanno bene i tifosi dell’Inter che nel 2016 fu sconfitta dalla squadra israeliana per ben due volte.

Anche per quanto riguarda la tifoseria Alona ha fatto grandi cambiamenti; monitora ogni dettaglio, compreso l’umore dei supporters e quando la sqaudra gioca in trasferta segue la partita in mezzo a loro:

“L’ho sempre fatto. Voglio sapere cosa pensano i tifosi. Molti di loro hanno il mio numero, mi chiamano per idee o critiche”.

Sovversiva anche in questo.

Silvia Sanmory