C’ era una volta il piccolo Leonardo, cresciuto nella provincia perugina con la passione per il calcio e un solo sogno: quello di indossare, da grande, la maglia della Juventus.
Una speranza coltivata sin da quando aveva 17 anni, nel 2010, anno in cui la Juve lo acquista lasciandolo poi in prestito prima a Empoli, poi a Siena, infine all’Atalanta.
Una speranza che non muore mai e che nel 2017 lo spinge fino a mettersi contro Gasperini e tutta la società bergamasca pur di arrivare finalmente a Torino. Che lo porta a esternare i suoi sicari sentimenti a tutti sui suoi account social:
Leonardo vuole giocare con la maglia della Vecchia Signora a tutti i costi.
E così quel sogno si concretizza nel 2018, pur non essendosi ancora del tutto ripreso da un infortunio ai legamenti crociati. Leonardo è finalmente un giocatore della Juventus.
Debutta in campionato e in Champions nel 2019, mettendo in luce tutte le sue qualità: penalizzato tuttavia da una certa fragilità fisica che porta soltanto a 10 le sue presenze nell’annata scorsa. Ma i piccoli guai non minano la sua gioia.
Ho lottato tanto per tornare qui e voglio rimanere per almeno 10 anni. Ho sempre tifato Juve, o mi cacciano o resto qua.
Nel giro di pochi mesi il destino di Leonardo, tuttavia, si capovolge finendo in un turbine: dapprima viene ceduto alla Roma, in uno scambio di mercato che vede dall’altra parte Luca Pellegrini. Non fa in tempo a accettare l’idea di non essere più a Torino che, due giorni fa, trova imbastita la trattativa che lo vede un nuovo giocatore dell’ Inter.
Un cambiamento radicale, accettato a denti stretti.
#Inter, ecco #Spinazzola: giocatore atterrato a Milano, ora visite idoneità e poi la firma sul contratto. Le prime immagini da nuovo giocatore ⚫️🔵 su @SkySport e @DiMarzio #calciomercato pic.twitter.com/FCwjRgRX9y
— Marco Bovicelli (@MarcoBovicelli) January 15, 2020
Quel sogno, toccato appena, si è bruscamente allontanato fino a svanire per sempre.
La dura legge dei calcio ha trasformato quel ragazzo felice, che voleva restare a vita a Torino in un giovane dall’aria grigia e con la valigia sempre in mano.
Non c’è più tempo per i sogni, in questo calcio che corre veloce e che non lascia spazio ai sentimenti.