È fatta. È ufficialmente Leonardo Spinazzola, il primo colpo di mercato sferrato dal nuovo tecnico azzurro, Antonio Conte.  

Un acquisto a parametro zero, pronto a legare l’ex Roma al Napoli per un biennale fino al 2026.  

Il club lo ha annunciato ufficialmente sui propri canali social, preceduto da un post con delle emoji chiare e concise: 

Un’ottima mossa con cui il club partenopeo, rinforzato da un giocatore d’esperienza e soprattutto di talento, che nonostante i numerosi infortuni ha sempre mantenuto la grinta. Di quale animale? Semplice, del leone 

Fortemente voluto dal tecnico pugliese, che voleva già portarlo alla corte neroazzurro, 4 anni fa, però, saltò all’ultimo lo scambio Roma-Inter che includeva anche Politano.

Matteo Politano con cui Spinazzola sarà nello stesso spogliatoio, pronto in questa nuova stagione. 

L’esterno che arriva a Napoli, sembra essere l’ideale nello scacchiere del nuovo Napoli.

Già folla esultante fuori a Villa Stuart per le visite mediche.  

Come sarà questo nuovo Napoli con Spinazzola?

Campione d’Europa, durante Euro2020 (miglior forma prima dell’infortunio), porta fisicità e corsa alla squadra. Tuttavia, resta il minutaggio, scarso in queste ultime stagioni. La sua gestione, però, potrebbe essere decisiva, anche tenendo conto dell’impegno, spesso decisivo. 

Cosa porta Spinazzola al Napoli? 

Esperienza e Versatilità: Spinazzola è un giocatore esperto, con un curriculum che include partecipazioni in Serie A, Champions League e competizioni internazionali.  

Qualità Offensiva: Con la sua velocità e abilità nel dribbling, Spinazzola può creare superiorità numerica sulla fascia e fornire assist preziosi ai suoi compagni di squadra. 

Solidità Difensiva: Oltre alle sue qualità offensive, Spinazzola è un difensore affidabile. La sua esperienza e intelligenza tattica lo rendono un elemento solido in fase difensiva, capace di contrastare gli attacchi avversari e di leggere bene le situazioni di gioco. 

Leadership: Spinazzola ha dimostrato di essere un leader dentro e fuori dal campo. La sua professionalità e dedizione saranno un esempio positivo per i giovani giocatori del Napoli e contribuiranno a creare un ambiente di squadra coeso e determinato. 

Nel sistema di gioco che ci si aspetta da Antonio Conte, Spinazzola sembra inserirsi perfettamente, anche grazie alla sua capacità di adattamento.

Partiamo dal 3-4-3 o il 3-5-2: nel primo può inserirsi come esterno sinistro, per dare supporto sia al lato difensivo che in attacco, recuperare palloni e ripartire velocemente. Invece, nel 3-5-2, persino come centrocampista, garantendo copertura difensiva e, al contempo, per creare superiorità sulle fasce. 

Una carriera nata da lontano, anzi, persino, in un altro ruolo, per il classe ‘93. Già, perché fino ai 12 anni, giocava come attaccante di gol ne segnava anche molti.  

Poi, a 14 anni decide di dover inseguire il suo sogno, il suo futuro, sapendo che il calcio poteva renderlo felice. È il Siena, a puntare su di lui, e nella città del Palio cambia: ruolo, posizione e vita. 

Viene notato ed acquistato dalla Juventus, che lo lascia, però, in Toscana: Siena, Empoli e Virtus Lanciano e ancora Siena. Tanta gavetta, quella che ti fortifica e che ti insegna a non lasciarti scalfire neppure all’ennesimo infortunio. 

La Juventus non demorde, e lo porta a crescere all’Atalanta, Vicenza e Perugia. Ritorna poi a Bergamo, dove dal 2016 al 2018 c’è la grande svolta.  

Sotto la guida di Gasperini riesce a trovare la propria dimensione, tra ritmi alti in campo e allenamenti intensi. 

Dopo la fine del prestito, la Roma decide di comprarlo (25 milioni). 

Nelle ultime cinque stagioni, Spinazzola ha collezionato 151 presenze con la maglia della Roma nelle quali ha realizzato 7 gol e 21 assist. Nell’ultima è sceso in campo in 24 occasioni in Serie A (con un gol e 2 assist), 10 in Europa League (con un assist) e 2 in Coppa Italia. Nella stagione 2021/22 ha vinto la Conference League con José Mourinho in panchina.  

Con l’arrivo di Spinazzola, il Napoli si assicura un giocatore di grande esperienza e qualità e sarà sicuramente una risorsa in più per Conte.  

Non possiamo di certo dimenticare il suo picco di splendore, durante l’Europeo 2020: 33,8 km/h di velocità, il più rapido del torneo. 

Visti i precedenti infortuni, andrà ben gestito ma potrebbe essere un’arma a gara in corso. La prima dell’era Conte. 

 

 Rosaria Picale