Leicester, una favola d’altri tempi

0
196

Il calcio moderno ha una nuova protagonista, una piccola diventata grande e  stavolta non sono serviti fatturati milionari per renderla tale. Il suo nome è Leicester, capolista in Premier League, capace di far sognare da inizio campionato i suoi tifosi e tutto gli appassionati di questo sport. La parola chiave nella favola di questa squadra è calcio, quello in grado di mostrarsi nelle sue sfaccettature più nobili. Gioco, passione, tecnica e cuore, una miscela rappresentativa del marchio di fabbrica della società inglese e palesata in tutti i suoi elementi, dai giocatori al suo allenatore. Mister Ranieri, proprio lui, giunto nella cittadina britannica per guidare il club alla salvezza e in grado di portarlo a guardare tutti dall’alto, grazie alle idee e all’esperienza messe a disposizione dei suoi calciatori. Gli stessi che ieri hanno regalato al tecnico romano un’emozione così grande tanto da farlo commuovere, dopo aver firmato la vittoria contro il Sunderland (con relativa qualificazione diretta in Champions) necessaria per  permettergli oggi, a cinque turni dalla fine del campionato, di essere primi con sette punti di vantaggio sul secondo Tottenham. Un legame quasi paterno quello instaurato dall’allenatore con i suoi ragazzi, un rapporto alla base del quale vi è un amore puro e incondizionato verso questa disciplina che sta dimostrando, settimana dopo settimana, come sia un gioco di gruppo che va oltre qualsiasi  pronostico. L’impossibile che diventa possibile, sembra la trama di un film, lo stesso che il regista inglese Adrian Butchart vorrebbe girare basandosi sulla vita del talento della squadra, Vardy. Lui il successo se lo è guadagnato, non smettendo mai di credere nella possibilità di potere un giorno vedere realizzato il suo desiderio e oggi, può dire di avercela fatta. Fino al 2012 giocava nel Fleetwood Town, club militante in una serie minore e per vivere alternava la divisa da calciatore con quella da operaio metalmeccanico nelle fabbriche di Sheffield. Nello stesso anno è stato acquistato per un milione di sterline dalla società di Vichai Srivaddhanaprabha e nella stagione caratterizzata dalla rivelazione del suo team, è esploso anche lui. Così dopo aver superato il record di Van Nistelrooy relativo alle reti realizzate, andando a segno in 11 gare consecutive nel campionato inglese, ha conquistato anche la convocazione in nazionale. Se sia un caso o un destino comune quello che lega i traguardi personali dell’attaccante inglese ai successi collezionati dalla squadra non è dato saperlo, ma una certezza è sotto gli occhi tutti ed è raffigurata dalla forza di questo club. Una grandezza mostrata anche nella capacità di far rivivere allo stadio il clima di casa, come quando in occasione del 58° compleanno del presidente, sono state distribuite birre e ciambelle gratuitamente ai sostenitori. Già, perchè in casa Leicester si condivide tutto, le vittorie e le sconfitte, le risate e i pianti, anche quando sono di gioia, come le lacrime versate da un giovane supporter dopo un successo e immortalate in uno scatto. A prescindere da come finirà, tutti gli amanti di questo sport dovranno esser grati a questo gruppo, per aver portato in campo i veri valori del calcio e aver dimostrato che non si è mai troppo grandi per credere alle favole.

Chiara Vernini