L’Old Trafford è pronto a ospitare la sfida tra Manchester United e Leicester, una partita che per la squadra di Ranieri può significare la conquista del titolo. Alla formazione capolista (prima con sette punti di scarto dal secondo Tottenham), servono tre punti per vincere la Premier e domenica avrà la prima occasione, delle delle tre a sua disposizione, per scrivere la parola fine al campionato inglese e a una delle storie calcistiche più belle degli ultimi decenni. Il tecnico romano è apparso tranquillo e dopo aver stretto la mano ai giornalisti che lo attendevano per la conferenza stampa, ha accompagnato tale gesto con la frase: “Sono italiano, non posso non farlo“, sorridente ha cominciato a rispondere alle domande postegli: “Stiamo combattendo e lottando per trasformare il sogno in realtà, ma non è ancora realtà. Ma è tutto nelle nostre mani. Ed è incredibile, è storia.“
A tre turni dal termine della stagione la pressione comincia a farsi sentire e l’entusiasmo dei tifosi, da sempre il dodicesimo elemento in campo, è adesso difficile da contenere, come spiega l’allenatore: “Sì, lo sappiamo bene: abbiamo una grandissima opportunità di vincere il titolo. E sappiamo anche che l’anno prossimo potremmo non avere più questa occasione. Sono contento perché stiamo rendendo felici i nostri tifosi. E allo stesso tempo sono tranquillo: vedo i miei giocatori ogni giorno, si allenano bene, si divertono e si aiutano l’un l’altro“.
Se dovesse arrivare lo scudetto in casa Leicester, stando a quanto riporta il Times, mister Ranieri riceverebbe un bonus di circa 6,5 milioni di euro, a cui andrebbero aggiunti oltre 2 milioni di euro. Il contratto del tecnico prevede infatti un compenso di 100.000 sterline per ogni posizione, sopra la 18a, raggiunta dal club a fine campionato. Un premio economico per aver guidato la società al vertice della classifica, permettendo a giocatori e tifosi di vivere un sogno, e proprio i suoi sostenitori adesso attendono quei tre punti, pronti a festeggiare sulle note di “Dilly ding, dilly dong“, la frase pronunciata dall’allenatore in una conferenza e diventata virale nel web.
Chiara Vernini