Lega Pro, “terremoti” societari in casa Carpi e Padova

Dopo la deludente stagione e la retrocessione matematica in Lega Pro, sono in atto delle rivoluzioni societarie a Carpi e Padova

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Dopo la deludente stagione e la retrocessione matematica in Lega Pro, sono in atto delle rivoluzioni societarie a Carpi e Padova.

Nei giorni scorsi, infatti, entrambe le società hanno tenuto una conferenza stampa per annunciare rispettivamente la vendita del club biancorosso e l’addio dei Bonetto alla presidenza.

CARPI:

Stefano Bonacini ha deciso di lasciare Carpi, squadra che lo ha visto come proprietario per ben 11 anni. Il patron biancorosso, anzi ormai l’ex patron ha ufficialmente deciso di concludere questo ciclo culminato con la storica promozione in Serie A e terminato con l’amara retrocessione in Lega Pro. Nella conferenza ha annunciato che il Carpi è in vendita.

“Dopo 11 anni, il nostro percorso di esaurisce qui, dopo una retrocessione amarissima. Abbiamo iniziato tra amici, abbiamo fatto un percorso straordinario, una favola che resterà sempre nei nostri cuori. Ma è venuto il momento di passare la mano. Lasciamo una società sana, ma purtroppo la città non ha assecondato e condiviso il nostro progetto. Lascio perché il rapporto con la piazza, i tifosi e l’ambiente si è rotto. I tifosi forse non si sono resi conto dello sforzo e dei risultati ottenuti, in qualsiasi altra città avremmo una statua per ogni via. Posso accettare che mi si contesti una scelta tecnica sbagliata, ma non accetto che mi si dica che abbia approfittato delle risorse del Carpi. Io dico di aver amministrato bene. La gente pensa che mi sia arricchito con le plusvalenze di Lasagna o con il paracadute della retrocessione ma non sa che i soldi sono sempre rimasti nelle casse del Carpi e il nostro bilancio lo dimostra. La verità è che a Carpi, del Carpi calcio, interessa poco. Basti pensare che dall’amministrazione comunale non abbiamo mai ricevuto aiuti”.

Queste le parole del Patron Bonacini, con le quali  spiega che il club  è in attesa di una nuova proprietà.

Bonacini
Foto: sito ufficiale Carpi

Si è espresso anche sui possibili eredi e sul futuro della squadra biancorossa.

Non ho parlato ancora con nessuno, la decisione di mollare è fresca. Un imprenditore come Marco Marchi potrebbe essere il personaggio giusto per rilevare la società, ha passione per il calcio come dimostra il suo impegno nel Bologna. Non conosco personalmente Lazzaretti ma è uno che ha fatto vedere di poter fare grandi cose e di avere buone risorse. Spero che chiunque arrivi nonostante l’avarizia degli imprenditori carpigiani. La squadra sarà iscritta al prossimo campionato, a prescindere dalle trattative per la cessione. Il Carpi, ad oggi, è in vendita. Sul campo abbiamo commesso tanti errori, nonostante la squadra fosse più forte di quella dello scorso anno. Castori? Per me è come un padre e proverò sempre affetto per lui. Siamo stati traditi umanamente da molti giocatori, se dipendesse da me cambierei tutti i giocatori e farei piazza pulita“.

PADOVA:

Roberto ed Edoardo Bonetto, presidente e vicepresidente del club biancoscudato, hanno annunciato che lasceranno il loro ruolo all’interno del Calcio Padova, ma rimarranno in società con una partecipazione di minoranza. L’azionista di maggioranza diventerà dunque il franco-armeno Joseph Oughourlian, che deteneva il 40%. Il riassetto societario verrà perfezionato in un incontro fra i vasi soci a Milano entro fine mese.

Resteranno in società gli altri due attuali soci, Luca Destro e Giampaolo Salot, soci che detengono il  5%.

Queste sono le loro parole in conferenza stampa:

“La giornata di oggi è un pò come il nostro umore. Ci troviamo nuovamente di fronte a una conferenza stampa a distanza di cinque anni da quella di rinascita del Calcio Padova dopo il crack finanziario, da quella partenza con il pulmino giallo da Piazzola. Sono stati cinque anni fantastici con gioie e delusioni come quelle degli ultimi due anni. L’esperienza è stata straordinaria ma sentiamo il bisogno di riappropiarci della nostra vita, dei nostri affetti che abbiamo dovuto trascurare e della vicinanza delle nostre famiglie. Nei momenti di difficoltà e in generale valutando l’operato dei nostri cinque anni possiamo dire ci aspettavamo qualche pacca sulla spalla in più e qualche infangata in meno. Questi cinque anni sono stati indimenticabili ma dobbiamo dire la verità, ci hanno tolto troppe energie fisiche e nervose. Chiaramente speravamo in un finale diverso per questo campionato in modo tale da poter uscire di scena in modo migliore. Vogliamo ringraziare tutti coloro che hanno lavorato al nostro fianco . Siamo soddisfatti di aver conseguito importante risultati sportivi e di aver riavvicinato la piazza.  Non abbiamo mai millantato di avere risorse economiche infinite, ma con i rapporti sviluppati nel nostro lavoro abbiamo avuto la possibilità di conoscere Joseph Oughourlian, un imprenditore di altissimo profilo che condivide con noi passione per il calcio e per le sfide sportive. Nell’ottica di fare il meglio per il calcio Padova, la nostra decisione è di passare a Joseph Oughourlian e al suo staff le nostre azioni e le quote di maggioranza della società. Rimarremo con impegno minore all’interno della società, se ci verrà chiesto un parere daremo il nostro contributo”.

 

Hanno trattato anche altri temi, come la possibilità di cedere a un padovano e la decisione di cedere la sua maggioranza al finanziare franco-armeno.

“La possibilità di cedere a un padovano? Abbiamo avuto qualche incontro ma a novembre ci è stato detto di aspettare fino a marzo-aprile. A quel punto non potevo aspettare fino a fine campionato e ho continuato il percorso iniziato con Joseph Oughourlian con cui il rapporto è comunque ottimo. Dopo aver fatto quello che abbiamo fatto le offese ricevute non mi danno stimolo di continuare. Non è un problema economico ma di energie, di continue infangate. Stavo trascurando il mio lavoro. Abbiamo portato avanti progetti importanti, volevamo portare la curva a bordo campo, rifare lo stadio, anche ieri abbiamo avuto incontri per portare avanti il progetto, purtroppo ci sono dei tempi tecnici che dobbiamo rispettare e che non dipendono da noi. Tutto ciò che abbiamo fatto è stato fatto per il bene della società portando via tempo alle nostre famiglie senza mai parlare per niente e soprattutto mettendoci sempre la faccia. Non è una resa, ci siamo presi l’impegno di non far rivivere a Padova gli incubi dell’estate del 2014 e penso che oggi passando la proprietà a un fondo di importanza internazionale come quello di Joseph Oughourlian il nostro impegno è stato portato a termine raggiungendo gli obiettivi. Ora c’è uno staff che lavora, una società che funziona, la società ha zero debiti, è sana e viene lasciata in mano a gente serie.

In caso di salvezza? Avrei lasciato lo stesso, con meno amarezza ma la decisione era già presa. Il dispendio di energie mie e delle persone che sono qui con me oggi stava diventando troppo. Questa è una conferenza stampa di saluto per comunicare la nostra decisione, per il futuro sarà la nuova proprietà parlare e decidere delle sorti e delle prossime figure che lavoreranno per questa società. La nuova proprietà è ambiziosa, vuole vincere negli affari e nella vita, credo faranno il meglio per la società, le intenzioni sono positive. Usciamo a testa alta, come proprietà abbiamo messo a disposizione della parte tecnica quello che ci era stato richiesto, abbiamo cercato di fare il massimo e per questo non dobbiamo avere rimpianti”.

La piazza è divisa: c’è chi sostiene che la loro decisione sia dovuta alla retrocessione in Serie C e c’è chi invece crede alle loro parole e approva la loro scelta, sperando che il ritorno in cadetteria sia l’obbiettivo della prossima stagione.

Aurora Levati