Da tempo in crisi, ha dato forfait a quattro partite di campionato e sarà, perciò, radiato
È successo ancora nel calcio italiano, purtroppo ancora in Emilia. Dopo più di 100 anni di storia, e 28 stagioni in serie A, per il Modena Calcio è tutto finito.
Il giudice di Lega Pro Pasquale Marino, a seguito della quarta rinuncia da parte della squadra di disputare la gara in trasferta contro il Santarcangelo, come previsto dall’art. 53 dalle NOIF, ha deciso di escluderlo dal campionato, ma non solo. Nel comunicato del giudice sportivo si evince che la società venga esclusa dal campionato, a causa della quarta rinuncia e, di conseguenza, non solo verranno annullate le gare disputate precedentemente, ma anche riformulata la classifica del girone B della Lega pro.
Oltre alla sconfitta a tavolino, la società modenese ha ricevuto un ammenda di €10000.
Alla base dei vari forfait c’è un problema societario iniziato in estate: debiti e stipendi non pagati ai giocatori. Da questa estate fino a oggi la piazza ha vissuto un vero calvario fino alla sanzione definitiva. I tifosi e chi ha seguito da vicino le vicende societarie riconducono il fallimento della società a Caliendo, uno dei procuratori sportivi italiani, che entrò in società nel 2010 diventandone il proprietario nel 2013. Lo scorso settembre, negli ultimi giorni da amministratore unico del club, è stato deferito dal procuratore federale per delle inadempienze fiscali perpetrate nel corso degli anni. Lo scorso ottobre la proprietà della squadra è passato all’imprenditore Aldo Taddeo, ex presidente del Varese che, nonostante abbia più volte dichiarato di poter risolvere le questioni più complicate, non ha rimediato nemmeno al pagamento degli stipendi arretrati nei confronti dei tesserati. Il funerale celebrato dai tifosi un mese fa adesso trova riscontro nei fatti.