Conte e la sua città natale non hanno una relazione facile.
Il tecnico dell’Inter, originario della bella città pugliese, oramai a casa sua è ritenuto un rinnegato.
Colpa di quell’ esultanza con la maglia della Juventus nel lontano 1997, un’ esultanza ritenuta “smodata” dalla curva giallorossa che visse – e vive tutt’oggi – la cosa come un vero affronto.
Altri episodi ritenuti ancora più gravi dai leccesi risalgono al periodo in cui Antonio sedeva sulla panchina del Bari.
In occasione di una delle prime interviste rilasciate in questa veste ebbe a dire, da leccese, che per lui il derby è quello di Torino. Inoltre, una volta centrata la promozione in A a Piacenza, fece addirittura vestire la sua figlioletta di biancorosso, festeggiando sotto il settore occupato dai tifosi baresi.
Sono parole di Pinuccio Milli, storico frequentatore della curva Nord della squadra salentina.
Senza considerare poi il modo in cui lo stesso Conte all’andata a Milano, quando si è lasciato andare in una maniera ritenuta eccessiva.
Per tutte queste motivazioni oggi il mister nerazzurro ha ricevuto un’ accoglienza a dir poco velenosa dai supporters leccesi. In curva in bella mostra uno striscione che ha apostrofato senza mezzi termini Conte.
Uno striscione pesante.
A tutto questo si è aggiunto il risultato che ha bloccato l’Inter sull’uno pari in una partita non semplice per i nerazzurri.
Una giornata doppiamente amara per il tecnico che, oramai, si sta abituando a avere molti nemici. Almeno in campo calcistico.