Le Nazionali tedesche non giocheranno più nei Paesi che discriminano le donne

La Federcalcio tedesca prende una posizione netta contro le discriminazioni di genere vietando alle proprie nazionali di giocare dove non è garantito accesso alle donne

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La Supercoppa italiana si giocherà a Riad, in Arabia Saudita il 22 dicembre.
La notizia è stata accompagnata da un’altra bizzarra (per noi occidentali) comunicazione: “gara aperta anche alle donne”.

Infatti, rispetto all’edizione 2018 che si disputò a Gedda e generò non poche polemiche a causa della decisione degli organizzatori di proibire l’accesso in alcuni settori dello stadio alle donne, per l’occasione in cui Juventus e Lazio si contenderanno il trofeo, la Lega ha chiesto esplicitamente che venissero abbattuti i paletti culturali, consentendo così al pubblico femminile di assistere alla sfida e avere accesso a tutti i settori dell’impianto.

Trattasi questa di una gentile concessione!

Già perchè in molte zone del globo alle donne è proibito accedere allo stadio. Una discriminazione di genere che urta le culture dell’altra parte del mondo e che, finalmente, non viene più sottovalutata (perchè non ci appartiene).

Qualcosa di muove.

Non basta indignarsi o richiedere una grazia.

Lo sa bene la Germania che ha deciso di rifiutarsi di giocare là dove il gentil sesso viene discriminato.

… Ho presentato un progetto in base al quale non consentiremo più alle squadre nazionali di giocare in Paesi in cui alle donne non è concesso pari accesso agli stadi di calcio o ad altre strutture sportive su base discriminatoria. La mia proposta è stata adottata all’unanimità dalla presidenza del DFB…

Fritz Keller, presidente della DFB, Federcalcio tedesca, in un’intervista rilasciata a “Die Welt”, spiega e sottolinea l’importanza per il calcio di essere sensibile alle politiche di integrazione e avere il coraggio di affrontare sfide sociali.

Perchè, affinchè vengano aperti gli stadi occorre impegnarsi, magari impuntarsi, per aprire le menti.