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Le luci del Sud America: la Copa Libertadores incanta ancora

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fonte immagine: profilo ufficiale twitter di @Libertadores https://twitter.com/Libertadores

Ogni anno, i riflettori del calcio mondiale sono puntati sul glamour della UEFA Champions League. Dall’altra parte del globo, la Copa Libertadores accende le passioni di milioni di tifosi. Se la Champions League rappresenta il massimo splendore del calcio europeo, la Copa Libertadores incarna l’anima del fĂştbol sudamericano con storie avvincenti e rivalitĂ  intense.

Giunta alla 65° edizione, la Copa Libertadores ha visto la sua prima nel 1960. Nel pomeriggio del 30 novembre, l’eterna rivalità tra Atletico Mineiro e Botafogo si è espressa in una finale tutta brasiliana.

L’Atletico Mineiro, noto come “Galo” per il suo simbolo del gallo, ha una storia affascinante. Fondato nel 1908, il club ha superato difficoltĂ  economiche negli anni ’80, dimostrando una leggendaria resilienza. Memorabile è la vittoria della Copa Libertadores nel 2013, che ha riportato il club sulla mappa del calcio internazionale.

D’altra parte, il Botafogo, con la sua “Estrela Solitária”, ha una storia altrettanto ricca. Fondato nel 1904, ha ospitato leggende come Garrincha e Jairzinho. Negli anni ’50 e ’60, la squadra era conosciuta come “A Máquina” per il suo gioco travolgente.

A vincere per la prima volta nella sua storia è stato il Botafogo, una delle 4 grandi squadre di Rio de Janeiro, con un risultato finale di 3-1. Costretta a giocare in 10 dal 1° minuto, l’Estrela Solitária ha portato il popolo bianconero a festeggiare per le strade di Rio.

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Oltre alla vittoria, l’espulsione di Gregore è stata rilevante.

Dopo 33 secondi dal fischio d’inizio, è stato espulso. Nonostante ciò, non ha impattato sul risultato. L’espulsione è avvenuta rapidamente, ma non è stata la piĂą veloce della storia. Bernal (Atletico Nacional – 2014) è stato espulso dopo 27 secondi, mentre in Serie A, Lorenzo fu espulso dopo 10 secondi (Bologna – 1990).

La finale ha parlato anche un po’ d’italiano. Diversi giocatori hanno calcato gli stadi della Serie A: Lyanco, Alex Telles, Edu Vargas e Allan (ex Napoli). Telles e Vargas hanno segnato per le loro squadre. L’ex Inter ha segnato su rigore, mentre l’ex Napoli ha riaperto il match con il suo gol.

Lyanco ha trascorso 5 anni in Italia, tra Torino e Bologna. Alex Telles, autore del rigore del 2-0, ha passato un anno in maglia nerazzurra con 21 presenze e 1 espulsione. Gli ex Napoli Edu Vargas e Allan hanno vissuto destini diversi. Vargas ha passato un anno in azzurro senza mai essere decisivo. Allan, invece, ha festeggiato la vittoria dopo 5 anni in azzurro, dal 2015 al 2020, con 212 presenze, 11 reti e 17 assist.

La vittoria storica nella Copa Libertadores segna l’inizio di una nuova era per il Botafogo. Il club ha dimostrato di avere la stoffa per competere al massimo livello del calcio sudamericano. La vera sfida, però, è appena cominciata. Con questa vittoria, il Botafogo punta a consolidare il proprio successo e a stabilire una dinastia nel calcio brasiliano, arrivato secondo nel Campionato Nazionale. Sul fronte internazionale, il Botafogo mira a lasciare il segno nel Mondiale per Club, dal 15 giugno al 13 luglio 2025.

Il calcio sudamericano guarda giĂ  avanti, preparandosi a nuovi duelli e storie di rivalitĂ . La Copa Libertadores continuerĂ  a regalare momenti magici. La rivalitĂ , la passione e la determinazione viste in questa finale continueranno a ispirare generazioni di tifosi e giocatori, mantenendo vivo il fuoco del “fĂştbol” sudamericano. Questo è il cuore pulsante del calcio: un gioco che va oltre il campo, unisce le persone e crea leggende che dureranno per sempre.

 

ROSARIA PICALE