Le litigate più clamorose del calcio italiano, dentro e fuori dal campo

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Le litigate più clamorose del calcio italiano, dentro e fuori dal campo

Il calcio, è risaputo, è uno sport che accende gli animi. Dopo la lite tra il tecnico del Torino Ivan Jurić e il Direttore Sportivo Davide Vagnati, che negli ultimi giorni è stata al centro del ciclone, vogliamo ripercorrere quelli che sono stati alcuni dei confronti più accesi e chiacchierati del nostro calcio: diverbi tra allenatori, tra allenatori e giornalisti-opinionisti, tra calciatori.

LELE ADANI VS MASSIMILIANO ALLEGRI  

Tra l’ex difensore, attuale opinionista, e l’allenatore bianconero non c’è mai stata una grande sintonia di pensiero. Primi battibecchi già nel 2018, ma la vera discussione si è accesa nell’aprile 2019, con la Juventus già campione d’Italia. Allegri si presenta ai microfoni di Sky nel post-partita di Juventus-Inter (1-1) per rispondere alle domande dallo studio. È in questa occasione che Adani non ci pensa due volte e stuzzica il mister con una domanda non tanto gradita:

“Quanto un allenatore come te può incidere nel rapporto tra tecnica, qualità, smarcamento, nel maggior riempimento dell’area avversaria e, per quanto riguarda la Champions League, nell’essere più dominante? Quanto questa squadra ne ha bisogno? Quanto tu puoi orientare questa caratteristica di dominio del gioco?”

Da quel momento inizia il battibecco sulla questione che ogni volta fa accendere la miccia tra i due. Una visione opposta del modo di intendere il calcio. Allegri si definisce “pratico”, al contrario dei vari “teorici” che leggono libri senza saper nulla del gioco. Tra questi ultimi l’allenatore livornese colloca anche Adani:

“Far l’allenatore non significa fare gli schemi tattici, infatti c’è un problema in Italia: stanno diventando tutti teorici […] Te sei il primo che legge i libri e di calcio non sa niente. Non hai mai fatto l’allenatore, sei lì dietro e non sai niente. Quindi adesso parlo io e tu stai zitto”.

Adani risponde stizzito: “Stai zitto lo dici a tuo fratello, se vuoi ripartiamo con le teorie del basket”.

Lo scontro si conclude con Allegri che si toglie il microfono e se ne va. Qui sotto il video:

MARIO BALOTELLI – GIANCARLO MAROCCHI, CHRISTIAN PANUCCI, ZVONIMIR BOBAN

Siamo al termine della sfida tra Roma e Milan del campionato 2013-14. Mario Balotelli ne esce sconfitto e non nasconde neanche per un attimo il nervosismo. Ai microfoni di Sky si mostra estremamente irritato nel rispondere alle domande.

Quando a prendere la parola è Giancarlo Marocchi, ex centrocampista della Nazionale, Supermario risponde alle critiche con un secco “Secondo me non capisci niente di calcio”. A quel punto intervengono anche Panucci e Boban che con molta tranquillità sottolineano il fatto che con un atteggiamento di quel tipo difficilmente Balotelli diventerà un fuoriclasse. C’è bisogno di più autocritica.

ROBERTO MANCINI – MAURIZO SARRI

Non tanto un battibecco, quanto un’accusa quella di Roberto Mancini ai microfoni di Rai Sport nel post-partita di Inter-Napoli contro il tecnico Maurizio Sarri:

“Sarri è un razzista. Io dico che uomini come lui non possono stare nel modo del calcio. Sarri ha usato parole razziste: Avevo chiesto solo al quarto uomo il perché dei cinque minuti di recupero e lui ha iniziato a inveire contro di me, dandomi del ‘frocio’ e ‘finocchio’. Ha 60 anni e si deve vergognare, questo episodio cancella tutto. È una vergogna, uno che si comporta così in Inghilterra non vedrebbe più il campo. Negli spogliatoi sono andato a cercarlo, lui mi ha detto ‘ti chiedo scusa’, io ho risposto ‘ti devi vergognare, se tu sei un uomo sono orgoglioso di essere frocio e finocchio”. “Il quarto uomo? Ha sentito tutto, era lì, siamo stati allontanati tutti e due”.

Per la giustizia sportiva non si è trattato di razzismo e per questo Maurizio Sarri ha saltato due turni in Coppa Italia e pagato un’ammenda di 20.000 euro.

ZLATAN IBRAHIMOVIC E ROMELU LUKAKU

Derby di fuoco e scontro tra “re”. Chi se la scorda la litigata tra Ibrahimovic e Lukaku, che ha anche ispirato un murales fuori dallo stadio San Siro.

Ibra vuole colpire psicologicamente l’avversario durante una partita che già è mentalmente molto difficile. “Go to your mother, go do your vodoo shit, you little donkey”. La frase risuona al Meazza e viene perfettamente percepita dal belga che non esita neanche un secondo a reagire. Faccia contro faccia e poi le urla: “Perché parli mia madre? Fottiti, tu e tua madre. Parliamo di tua mamma, che è una pu**ana”.

Lo scontro non si esaurì in campo ma continuò anche nello spogliatoio e la rivalità tra i due è ancora oggi molto accesa. Il ritorno in Italia di Romelu Lukaku sarà l’occasione giusta per sotterrare l’ascia di guerra o causa di nuove ostilità?

Romina Sorbelli