Lazio, parola d’ordine fare di più

Dopo il derby, perso 3-1, la Lazio ha fatto un po' di sana autocritica: giocatori e allenatore hanno capito che bisogna fare di più

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Il Derby della Capitale è stato vinto dalla squadra più forte in questo momento. La rosa della Roma è qualitativamente più forte di quella della Lazio e il talento dei singoli giocatori giallorossi ha prevalso sul gioco di squadra dei biancocelesti.

I ragazzi di Simone Inzaghi nella prima mezz’ora potevano fare di più perché hanno giocato meglio degli avversari ma senza concludere a rete, e nel resto dei 90 minuti sono stati pericolosi soltanto nelle ripartenze, quando la partita era già nelle mani della Roma. In poche occasioni la Lazio è riuscita a intimorire la difesa avversaria e il gol di Immobile è arrivato su un errore di Fazio.

immagine: sport.tiscali.it

Poteva fare di più Strakosha che ha fatto comunque delle belle parate, ma sui primi due gol ha commesso degli errori. Un’uscita azzardata ha lasciato via libera al gol di tacco di Pellegrini e sulla punizione di Kolarov ha sbagliato a sistemare la barriera prendendo gol proprio sul suo palo.

Potevano fare di più Luis Alberto e Milinkovic-Savic che non sono ancora entrati a pieno regime nella stagione in termini di continuità e concretezza. Senza il loro prezioso apporto, la Lazio non riesce a essere incisiva in attacco e di conseguenza perde – come nel Derby – oppure vince soffrendo, come è stato nella partita infrasettimanale contro l’Udinese.

Poteva fare di più la difesa che era troppo arretrata e ha permesso alla Roma di entrare pericolosamente in area più di una volta, anche se i due gol sono arrivati da calci piazzati.

immagine: calciopress24.com

Poteva fare di più Immobile? No, lui ha segnato il gol del momentaneo 1-1 che ha regalato alla Lazio un unico momento di gioia e di speranza che si è infranto dopo soli 4 minuti con la punizione di Kolarov.

A fine partita Simone Inzaghi e i suoi giocatori, consapevoli di non aver disputato una grande stracittadina, hanno fatto un po’ di sana autocritica e questo servirà per la crescita individuale e collettiva della squadra per poter affrontare la stagione che ormai è entrata nel vivo.

Gisella Santoro