Due brutte battute di arresto per la Lazio in trasferta, prima in terra Emiliana e poi in quella Romena.
Difatti, l’armata biancazzurra, dopo la sosta di campionato, nello stadio Mazza di Ferrara, si è fatta rimontare -dopo il vantaggio su rigore- dalla Spal che ha vinto per due reti a uno.
Un copione assai simile è andato in scena giovedì scorso nell’impegno di coppa contro il CFR Cluj: la zampata di Bastos su assist di Jony porta in vantaggio i biancocelesti che, però, vengono superati -sempre per due volte- dalla squadra di casa (v’è da evidenziare come, il rigore concesso alla squadra di casa e che ha permesso ai romeni di pareggiare, fosse alquanto dubbio).
Le similitudine tra le due partite, non sono dettate esclusivamente dal medesimo risultato (2 a 1) o dalla incapacità di mantenere il vantaggio acquisito ma soprattutto da un calo mentale che attaglia la squadra capitolina nel secondo tempo.
Ed è così che dopo i fasti di Genova e le qualità mostrate nella stracittadina è emersa una squadra stanca, svogliata, confusa, leziosa e priva di idee.
Alla Lazio è mancata la capacità di essere cinica nel chiudere le partite (considerate le molteplici occasioni da gol che si sono presentate nel corso di entrambi i match) ma, ancor di più, sono mancate la voglia, la rabbia, la cattiveria agonistica.
Sono mancati quegli ingredienti, insomma, necessari per vincere una partita.
E’ proprio per questo che al di là di ogni valutazione tecnica (turn over anzitempo?!), viene da pensare che il problema sia di testa e di mentalità.
Tale considerazione del resto, è stata già espressa dai big biancocelesti nelle dichiarazioni rese nel post partita.
La squadra di Inzaghi, nella quale spiccano giocatori di indubbia qualità, si mostra ancora acerba nel mettere a frutto le sue doti. Ovviamente questi risultati negativi, sfociano nel malcontento generale dei tifosi. E chi conosce l’ambiente Lazio, lo sa, il tifoso laziale non brilla certo per ottimismo.
Al momento, però, seppur nella magrezza dei risultati conseguiti (4 punti in 4 partite tra campionato e coppa) è davvero presto fare delle valutazioni sul lungo periodo. Anzi, nella consapevolezza delle capacità della Lazio, bisogna coltivare la speranza che le medesime vengano ad essere, con continuità, espresse quanto prima in campo.
Certo è, che se così non fosse, sorge il dubbio che il ciclo di mister Inzaghi sia agli sgoccioli. Ipotesi, però, che ora non vogliamo nemmeno considerare nella più fervida convinzione che, nei momenti di difficoltà, ciò che rende grandi è la capacità di rialzarsi.
I gol arriveranno, alcuni giocatori nuovi possono far differenza nel gruppo (guardiamo Jony). Ma soprattutto, nella è perduto, anzi!
L’unica certezza per il tifoso laziale che oggi deve fare i conti con una crisi di nervi, è che la squadra deve essere sostenuta. Lasciamo da parte pallottolieri e tecnicismi da allenatore da bar dello sport. Lo sappiamo: la Lazio può darci tanto!
Annalisa Bernardini