Lazio-Milan è il big match che chiude la 24a giornata di campionato. Giovani e sorprendenti, guidate da due ex attaccanti che stanno convincendo ma con delle Società discutibili alle spalle, entrambe le formazioni hanno l’obbligo di vincere per continuare a perseguire un pass per l’Europa. Renzo Giannantonio (conduttore e radiocronista a RadioRadio e dalla stagione 2006-07 speaker ufficiale della Lazio nelle partite disputate allo stadio Olimpico) e Furio Fedele (giornalista che segue il Milan dal 1985) ci accompagnano alla grande sfida.
Solo 3 punti distaccano la Lazio dal Milan: secondo te il divario tra le due squadre è davvero così minimo o la classifica è bugiarda?
RENZO: Secondo me la classifica rispecchia in pieno il campionato che stanno disputando Lazio e Milan ma anche Inter e Atalanta…oltre che i valori stessi delle squadre.
FURIO: Io penso che il divario sia giusto. Forse la Lazio meriterebbe qualche punto in più (la sconfitta in casa contro il Chievo…) perchè mi sembra più regolare e compatta.
Pregi e difetti della Lazio/del Milan di quest’anno?
RENZO: Tra i pregi della Lazio sicuramente metto la ritrovata coesione del gruppo. Poi credo che sia stato fondamentale il ritorno in salute di de Vrij e soprattutto credo che sia stata molto importante la credibilità che si è guadagnata il mister nello spogliatoio. Una rosa non ampia (soprattutto in attacco), invece, è un grande limite così come per certi aspetti anche la gioventù e lo stadio vuoto.
FURIO: Inzaghi sta facendo il massimo con un organico discreto dove ha rivitalizzato Immobile anche se, non per colpa sua, sembra aver perso Keita. Anche Montella ha dato il meglio di sè con un organico non certo di primissimo ordine. Il difetto maggiore di Lazio e Milan è quello di non aver operato al meglio sul mercato, sia estivo che invernale.
Inzaghi e Montella: entrambi, per motivi diversi, stanno convincendo. Qual è la più grande qualità che riconosci al tecnico laziale/milanista?
RENZO: Come ho detto in precedenza Inzaghi è stato molto bravo a guadagnarsi la credibilità della squadra, che è la cosa più difficile da conquistare. Lo conosco personalmente ed è un vero patito di calcio, uno studioso, un meticoloso.
FURIO: Inzaghi è molto più maturo e concreto rispetto alla sua fresca esperienza come allenatore in Serie A dove è all’esordio. Montella ha saputo adattarsi molto bene a una situazione societaria assai critica.
Mesi fa un collega affermò che “sia Lazio che Milan non sarebbero durate a lungo nelle posizioni di alta classifica eppure oggi sono a giocarsi l’Europa”: utopia?
RENZO: No, assolutamente no: è la dimensione tecnica di entrambe le squadre nonchè il prodotto di una stagione, per entrambe, senza coppe.
FURIO: Si trattava di una previsione un po’ troppo affrettata. Ma fra le due, mi sembra che la Lazio abbia le maggiori possibilità di conquistare un posto in Europa League.
Se fossi l’allenatore, come fermeresti l’avversario?
RENZO: Porrei molta attenzione agli attaccanti esterni rossoneri e giocherei di squadra poiché il Milan di Montella è una squadra compatta.
FURIO: La Lazio va bloccata con un pressing iniziale, già al limite della sua area. Il Milan va circoscritto sulle corsie esterne dove Suso e Deulofeu sono in grande forma.
Da poco si è conclusa la sessione di mercato invernale: come giudichi l’operato delle due società?
RENZO: La sessione cosa…???…
FURIO: La Lazio si è limitata ad alleggerire l’organico. Galliani ha puntato, con successo, su Deulofeu e Ocampos ma sarebbe servito un difensore capace di fare entrambe le fasce (Caceres).
Quale giocatore della Lazio/del Milan ti sta stupendo per rendimento?
RENZO: Mi sta stupendo, ma fino a un certo punto, Milinković-Savić che in pochi mesi si è adattato al calcio italiano …credo sia uno dei pochi classe ’95 già così maturo ma temo che a breve la Lazio gli sarà stretta.
FURIO: Suso quando è in giornata è immarcabile.
Quale, invece, ti sta deludendo e perché?
RENZO: Deludendo è eccessivo ma devo dire Keita: è sicuramente uno dei talenti in rosa ma non vedo in lui crescita e le varie querelle contrattuali non lo aiutano…
FURIO: Paletta è troppo discontinuo e falloso.
Entrambe le squadre, per diverse ragioni, hanno una tifoseria da riconquistare: cosa devono fare le Società?
RENZO: Qui ci vorrebbe un convegno non un’intervista … La Società dovrebbe innanzitutto abbandonare la “sindrome di Fonzie” ovvero la paura di dire “ho sbagliato” . Non ha ancora capito che la tifoseria vuole sentirsi partecipe e non vuole più vedersi trattare come una claque irriconoscente.
FURIO: Solo i risultati possono fare la differenza. Se non vinci, sei un perdente sia a Roma che a Milano.
Altra analogia, questa volta positiva, risiede nei giovani: Lazio e Milan schierano alcuni di quelli che i media definiscono baby campioni. Pensi davvero che i vari Murgia, Lombardi, Rossi, Donnarumma, Romagnoli, Locatelli, Bertolacci …possano rappresentare un futuro radioso per i rispettivi club e per la Nazionale?
RENZO: Murgia ha sorpreso perchè oltre al talento ha la testa pronta per fare questo lavoro; Lombardi ha la testa giusta ma mezzi tecnici in meno e gli serve continuità; Rossi è il più piccolo e deve crescere …sono tutti giovani con un passato in Primavera e credo sia davvero prematuro definirli “campioni”: quest’anno e gli anni a venire in A ci sapranno dire di più…
FURIO: Sì, finalmente siamo in controtendenza rispetto agli anni scorsi. Lo straniero è gradevole e gradito, ma solo se è di qualità.
Concludiamo con un calciatore su tutti legatissimo a entrambi i club, Nesta: che ricordi hai dell’ex difensore?
RENZO: Facile, è un ricordo che lega i due club: era il 29 aprile 1998, finale di Coppa Italia tra Lazio e Milan. Ebbene, Nesta segnò uno dei suoi pochi gol in biancoceleste e firmò il definitivo 3-1.
FURIO: Grande protagonista su entrambi i fronti, mi piacerebbe vederlo alleanere in Italia.
Caterina Autiero