Lazio-Juventus: quando il cuore conta più delle parole

Lazio-Juventus, lunch match della giornata. La Lazio c'è. Agguanta il pareggio e centra un altro risultato utile prima dello stop

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Lazio-Juventus, lunch match della giornata. La Lazio c’è. Agguanta il pareggio e centra un altro risultato utile prima dello stop

Un punto che ne vale 3, quello conquistato dalla Lazio contro la Juventus. Dopo le vicissitudini degli ultimi giorni, il tecnico biancoceleste ha saputo, ancora una volta, infondere alla squadra lo spirito giusto, fondamentale per chiudere imbattuti (o quasi) questo tour de force. 

Giocatori contati, scandali e qualche infortunio di troppo ha costretto Inzaghi a scelte più che obbligate. 

La cocente sconfitta di Genova contro la Sampdoria – per molti l’inizio del declino, – ha invece dato uno scossone ai biancocelesti che da lì in poi hanno inanellato solo risultati utili, uscendo imbattuti sia in campionato che in Champions League. A condurre per mano la squadra, come a Torino, ci ha pensato Caicedo allo scadere del tempo di recupero (qualcuno ha detto 2 secondi dopo, ad onor di cronaca), mandando in pensione quella che per anni è sempre stata la “Zona Cesarini“.

Lazio, da oggi chiamatela soltanto “zona Caicedo”

Gli sforzi, lo spirito di abnegazione, quella voglia di scrollarsi di dosso le critiche, i pregiudizi, le parole di troppo e anche le quelle non dette, hanno dato ai biancocelesti quella spinta in più che serviva per portare a casa l’ennesimo risultato utile, prima di concedersi qualche giorno di riposo in vista dello stop per le Nazionali.

Risultato giusto, per quanto visto in campo. Fino al gol del vantaggio (siglato da Cristiano Ronaldo al 15° del primo tempo), infatti, la squadra di casa non ha mai sentito troppo la pressione degli uomini di Pirlo il quale – ancora – non sembra aver trovato un verso alla sua squadra. Nonostante lo svantaggio, comunque, la Lazio ha continuato a creare occasioni – il pareggio sfiorato da Muriqi su assist di Milinkovic la più eclatante – senza mai mollare. Fondamentali anche le parate di Pepe Reina, che ha di fatto blindato la porta biancoceleste.

Non ci sono migliori e peggiori in campo, la Lazio, per l’ennesima volta, ha dimostrato un’unità spaventosa. La pressione mediatica, che per molti sarebbe stata letale a livello quantomeno psicologico, si è rivelata un’arma in più per i ragazzi di Inzaghi. Una Lazio che sa di famiglia. E come in tutte le famiglie, ci si stringe l’uno con l’altro nei momenti di difficioltà e si combatte “il nemico” nell’unico modo possibile: sul campo.

Sull’azione del gol, Inzaghi si è abbandonato a un’esultanza liberatoria; quella corsa, quell’abbraccio con Caicedo prima e con tutti gli altri poi, ha mostrato il punto di forza di questa squadra: il cuore. Lo ha ribadito lui stesso, ai microfoni di Dazn al termine della gara:

“La mia squadra ha un cuore grandissimo, la difficoltà è nel DNA di questa società, presto torneranno tutti a disposizione” .

A fare eco alle parole del mister, uno per uno, tutti i giocatori attraverso i propri canali social. Da Ciro Immobile, che seguiva il match da casa, passando per Acerbi, Cataldi, Reina e lo stesso Caicedo, hanno voluto ribadire quanto mostrato sul campo.

Gettare il cuore oltre l’ostacolo.

Ribadire che questa squadra ha carattere, coraggio e che ciascuno dei componenti della rosa è sempre pronto a dare il proprio contributo dentro e fuori dal campo.

 

Micaela Monterosso