Lo scorso Lazio Inter è stato determinante, forse il più decisivo di tutto il campionato di Serie A della scorsa stagione. Il gol di Vecino beffardo allo scadere ha lanciato i nerazzurri di Spalletti nell’Europa che conta condannando la Lazio di Inzaghi all’Europa League e ad un altro anno in cui l’obiettivo stagionale resta analogo.
Certo quella di stasera non è una partita da dentro fuori, non ancora almeno; ma lo potrebbe diventare nel lungo periodo, ai fini del piazzamento. Ad ogni modo, quella all’Olimpico tra le due compagini amiche non è mai stata priva di importanza e complessità. E’ già una sfida da Europa, che alletta non in pochi. Trascorrono con noi questo Lazio-Inter due giornalisti, uno della fazione opposta all’altra ma con idee non troppo distanti.
Da un lato Viviana Campiti, redattrice di Inter-News, tifosa nerazzurra; dall’altra Enrico Sarzanini, speaker radiofonico, giornalista ed opinionista televisivo amante a prima vista della Lazio.
Un solo punto di distacco tra le due, è già uno scontro diretto da non cannare ai fini della classifica?
V: Direi di sì. Questa è già una partita nella quale è importante provare a fare punti, anche perché il Napoli non ha un impegno facile contro la Roma quindi i nerazzurri potrebbero anche tentare l’avvicinamento alle zone alte della classifica. La Lazio è una diretta concorrente e lo sarà fino alla fine della stagione, dunque è giusto non prendere sottogamba l’impegno e affrontarlo come se fosse l’ultima di campionato.
E: Non parlerei di scontro diretto, direi sia ancora presto per essere una partita da dentro o fuori. E’ una gara importante che può indirizzare la stagione soprattutto in casa Lazio, perché la Lazio con le grandi squadre finora non è andata benissimo, e questo è anche un tabù di Inzaghi di non riuscire ad esprimersi bene con le grandi. Non è uno scontro diretto però sì può indirizzare la stagione.
E’ molto presto per parlare di piazzamento finale, come si aspetta però di arrivare alla fine del girone di andata?
V: Come ho appena detto l’Inter secondo me può ambire al secondo/terzo posto, il primo al momento mi sembra un’utopia. C’è però da considerare la Champions e un dicembre di fuoco per la squadra di Luciano Spalletti, che affronterà Roma, Juventus e Napoli. E’ importante arrivare a questi big match con un buon bottino di punti, in modo da poter rimanere tra le prime quattro. Io dico terzo posto alla fine del girone di andata.
E: Parlare già della fine del girone di andata non è facile, ripeto, questa è una partita che può indirizzare però è chiaro che mi aspetti una Lazio che al giro di boa sarà tra le prime quattro, confermando il piazzamento attuale, quindi un piazzamento in Champions.
Lazio Inter del gol di Vecino è già sei mesi fa, ma sembra sia successo ieri. Come è ancora oggi pensare alla testa del’uruguiano incornare la palla più in alto di altri per Viviana? E com’è stato da laziale, per Enrico, subire quel gol beffardo?
V: Vecino continua a regalare gioie con le sue “incornate” vincenti, quindi contribuisce a mantenere vivo il ricordo del gol che 6 mesi fa ci regalò la qualificazione in Champions. Devo svelare un particolare: io la partita non la vidi perché ero a Barcellona ad assistere al match di addio di Andres Iniesta. Non ho voluto sapere il risultato di Lazio-Inter fino al 90′, ma quando il mio fidanzato (milanista!) me lo ha comunicato sono esplosa in un urlo di gioia. Serata indimenticabile!
E: E’ stato difficile vedere quella partita e subire quel gol. Perché prima del match in gran parte di noi pensava, due risultati su tre vuoi che la Lazio non riesca ad indovinare quel terzo risultato che poi ha estromesso la Lazio. Poi è arrivato quel gol, sì è stato beffardo e duro da digerire soprattutto dopo una stagione ricca di soddisfazioni iniziata con la vittoria di Supercoppa contro la Juve e con la vittoria a Torino con la Juve e purtroppo conclusasi nel peggiore dei modi, nella maniera più beffarda possibile con una qualificazione in tasca poi sfuggita.
Stesso numero di gol fatti e tre in più per la Lazio quelli subiti, cosa non deve fare la Lazio per non subire l’Inter, e al contrario cosa deve fare l’Inter per prendersi i tre punti a Roma?
V: Sarà pure scontato dirlo, ma la Lazio per non subire l’Inter deve provare a bloccare Mauro Icardi usando la forza di tutti e tre i centrali difensivi. L’assenza di Radja Nainggolan diminuisce la forza offensiva dei nerazzurri, che difficilmente si faranno vedere in area con gli inserimenti dei centrocampisti: se la Lazio sarà brava a bloccare Icardi, per l’Inter non sarà semplice. L’Inter invece deve provare a non far giocare la Lazio in verticale, come successo anche giovedì in Europa League sul gol di Felipe Caicedo.
E: La Lazio per non subire l’Inter deve fare quello che ha fatto fino ad oggi, essere molto attenta in difesa e sfruttare al meglio le occasioni che gli capiteranno in avanti, cosa che magari lo scorso anno ha fatto un po’ di meno, perché è vero che segnava più dello scorso anno ma subiva pure più gol. L’Inter è una squadra che non molla mai, è questo il suo grande pregio. Spesso quest’anno ha vinto alla fine dei tempi regolamentari, in zona cesarini. Sono convinta che se viene con questo spirito potrà far male.
Quali sono le chiavi tattiche secondo lei alle quali dovranno affidarsi entrambi gli allenatori?
V: La chiave tattica di Simone Inzaghi è riuscire a trovare spazi in verticale, ma anche sviluppare i movimenti tra le linee di Milinkovic-Savic e Luis Alberto. Per Luciano Spalletti invece la chiave tattica sta nel riuscire a gestire bene il possesso palla: l’Inter deve provare a non perdere palloni banali, concedendo dunque ripartenze potenzialmente letali alla Lazio. Più in generale l’Inter deve aggredire la difesa biancoceleste.
E: Sono due squadre che sanno segnare tanto e sono molto attente in difesa. Vincerà chi sbaglierà di meno porterà a casa questa partita. Specie se, da una parte Icardi dall’altra Immobile, faranno gli Icardi e Immobile, una delle due per forza di cose porterà a casa i tre punti.
Che undici si aspetta?
V: Rispetto all’undici sceso in campo contro il Barcellona mi aspetto certamente Matteo Politano e Stefan de Vrij titolari. Sulla trequarti è un bel rebus, l’assenza di Nainggolan è un macigno e Borja Valero – per quanto nel derby sia stato prezioso – non può garantire ritmi elevati, soprattutto dopo il grande dispendio di energie del “Camp Nou”: non escluderei qualche sorpresa in tal senso.
E: Inzaghi purtroppo ha delle scelte obbligate, Leiva non ci sarà, Berisha non è ancora la 100% per il problemino al polpaccio, Lpusi Alberto non sta ancora bene. Credo che la vera decisione sarà in attacco, dovrà scegliere tra Caicedo e Correa da mettere al fianco di Immobile. Mi aspetto Caicedo anche se Correa sta facendo molto bene.
Che approccio alla partita si aspetta dai suoi e come crede scenderanno in campo?
V: L’Inter deve scendere in campo per vincere e dare continuità al filotto positivo ottenuto in campionato. La vittoria al 92′ contro il Milan ha sicuramente dato ulteriore forza al gruppo, che adesso ha una personalità ben definita ed è consapevole di poter lottare fino alla fine. Mi aspetto un’Inter sicuramente più stanca, ma attenta e pronta a colpire nel momento giusto. Credo inoltre che ci sarà da soffrire all’Olimpico, dove il clima è sempre incandescente, ma l’Inter è abituata e in certo senso ha bisogno di atmosfere cariche di tensione.
E: Un approccio da grande squadra, che non si butta all’arrembaggio ma aspettando il momento giusto per colpire come ha fatto già quest’anno.
I risultati ottenuti da entrambe in campo europeo, quanto possono influire sul match e come possono e devono, secondo lei, influenzare il gruppo?
V: La Lazio in Europa League ha vinto un match sicuramente non semplice ottenendo un bel risultato, dunque non può che arrivare al match contro l’Inter con una consapevolezza diversa ma soprattutto con la voglia di “vendicare” l’ultima partita di campionato della scorsa stagione. Sono certa che gli uomini di Simone Inzaghi avranno gli occhi della tigre. L’Inter deve dimenticare la partita di Barcellona e concentrarsi sull’obiettivo per me primario: riconfermare il piazzamento in Champions. Credo fermamente che questa Inter non si farà condizionare dal risultato negativo in campo europeo, ma al contrario proverà a rialzare subito la testa per non perdere il filo del discorso.
E: Sì possono influenzare perché hanno dato delle grandi certezze, soprattutto alla Lazio che ha vinto col Marsiglia. Al contrario, l’Inter è chiaro che col Barca sperava di fare risultato, è tornata un po’ sulla terra, ha capito che c’è ancora gran differenza tra il Barcellona e l’Inter e che esiste ancora un gap da colmare. La Lazio invece questo gap lo sta colmando raggiungendo le grandi d’Europa.
Immobile contro Icardi i re dei marcatori della scorsa stagione, 6 uno, 4 l’altro, entrambi tra i migliori centravanti del campionato nostrano ma diversi tra loro, farebbe un change?
V: Ciro Immobile alla Lazio ha trovato l’ambiente a lui congeniale, ottenendo risultati personali importanti. Stimo e apprezzo il suo lavoro e i suoi miglioramenti, ma non farei a cambio con Icardi. L’argentino è il capitano dell’Inter, colui che può anche non sembrare in campo a volte ma che alla fine trova sempre il colpo vincente. Mi tengo volentieri Mauro!
E: Sarà una bella sfida, io però non cambierei mai Immobile, perché ha dimostrato grandissimo attaccamento, non molla mai in campo, è pure italiano. Mi farebbe piacere se diventasse una bandiera laziale proprio un giocatore italiano vista la penuria di giocatori forti con la maglia azzurra.
Negli ultimi giorni entrambi hanno espresso parole di attaccamento alla squadra, parole che fanno piacere ai tifosi alla vigilia di un match importante. Crede davvero i due possano rappresentare una futura bandiera? o al contrario, tenendo conto del panorama calcistico, nutre relativa fiducia nei confronti di un possibile connubio tanto duraturo negli anni?
V: Immobile e Icardi sono certamente gli uomini simbolo delle loro rispettive squadre ed entrambi mi danno la sensazione di aver trovato una “casa” sicura a Roma e Milano. Tuttavia, il panorama calcistico attuale e un mercato dove può sempre succedere di tutto, non mi dà l’assoluta certezza di una bandiera vera e propria: penso che il calcio delle vere bandiere sia finito, ma tra i due quello che mi sembra più orientato a diventarlo è Icardi. Il numero 9 nerazzurro parla e si comporta da capitano, è arrivato all’Inter in anni disastrosi e nonostante le tante possibilità di andare via non lo ha mai fatto. Il suo obiettivo era giocare la Champions in maglia nerazzurra e ce l’ha fatta, il prossimo step è ovviamente un trofeo: forse è quello il vero spartiacque.
E: Appunto, lo dicevamo, giocatori molto attaccati e io credo che possano rappresentare una bandiera. Anche se questo è un calcio molto difficile. Immobile ha rifiutato a delle offerte molto importanti, ben superiori rispetto al cospicuo contratto alla Lazio. Poi magari le cose cambiano da un giorno all’altro ma una cosa è certa, Immobile a Roma si trova molto bene è felice e credo voglia finire la sua carriera qui poi da qui a dire che diventerà una bandiera non lo so, però sono convinto che entrambi sposeranno i rispettivi progetti.
De Vrij all’Inter è diventato praticamente una certezza difensiva, a Barcellona la sua mancanza non è passata inosservata, Lotito dovrebbe rammaricarsi di averlo lasciato partire, soprattutto a zero?
V: Io uno come de Vrij vorrei non perderlo mai! L’olandese è un difensore straordinario, in poco tempo è riuscito a conquistare la maglia da titolare e la fiducia di squadra, mister e tifoseria. Mi colpisce molto la sua tranquillità in campo e vi assicuro che per chi tifa una squadra pazza come l’Inter, avere uno che trasmette la sua serenità è molto importante. Non ho condiviso la scelta di Spalletti a Barcellona, capisco l’importanza del turnover ma de Vrij doveva giocare contro i blaugrana. Però guardiamo il bicchiere mezzo pieno: magari all’Olimpico sarà più fresco e pronto a dare un dispiacere ai suoi ex tifosi!
E: Quando va via un giocatore ci si rammarica sempre, poi a zero, ancor di più. Però il giocatore non si è comportato bene perché quando Lotito, più di due anni fa, gli aveva proposto il rinnovo del contratto lui non ha mai accettato. Era una trattativa che non si poteva intavolare perché aveva già deciso di lasciare la Lazio a parametro zero e lo ha fatto.
Come ha reagito la piazza laziale, a quel rigore? E’ dello stesso coro di chi riteneva sarebbe dovuto restare in panchina?
E: Sono sempre dell’idea che il giocatore sarebbe dovuto restare in panchina xk cmq quello è stato un rigore che a molti è parso condizionato. Chiaramente non l’ha fatto apposta ma sicuramente era fortemente condizionato perché comunque era un rigore che avrebbe regalato alla sua squadra futura la Champions. Ha portato avanti una situazione delicata, chiaramente un rigore che ha fatto molto male.
Cosa migliorerebbe nella sua rosa in vista del mercato?
V: La rosa dell’Inter è stata migliorata a dovere durante il calciomercato estivo, ma manca ancora qualcosa a centrocampo: con Nainggolan fuori la squadra nerazzurra ha poche alternative e perde troppo sia in fisicità che in qualità. Penso che in estate si sia perso troppo tempo dietro al sogno Luka Modric, che sarebbe il top per l’Inter ma continua a rimanere un obiettivo molto difficile. Nicolò Barella invece è un colpo realizzabile, ottimo sia in ottica presente che futura. Direi che a gennaio l’Inter potrebbe farci un pensierino.
E: Se potessi scegliere prenderei un rinforzo in difesa dove probabilmente la Lazio non ha moltissimi ricambi.
Egle Patanè