Il ritorno di Felipe Anderson alla Lazio oscurato dalle ennesime bizze di Luis Alberto
In casa Lazio una strana coppia fa parlare di sé: stiamo parlando di Felipe Anderson e Luis Alberto.
Ad Auronzo di Cadore dove la Lazio è in ritiro estivo non mancano sorprese, da una parte il ritorno del tanto amato brasiliano Felipe Anderson che non vedeva l’ora di ritornare a indossare la casacca biancoceleste e dall’altra lo spagnolo Luis Alberto che, come ogni anno, spera sempre che venga chiamato per ritornare a giocare in Spagna.
Compagni di squadra per 2 anni (dal 2016 al 2018) con Simone Inzaghi in panchina, hanno giocato insieme meno di 5 partite su 77.
inizialmente c’era il problema di ambientazione dello spagnolo e poi l’infortunio all’adduttore del brasiliano; inoltre il modulo 3-5-3 che veniva usato non faceva trovare spazio per entrambi.
Felipe Anderson torna alla Lazio dove aveva giocato per 5 anni ad altissimi livelli con 34 gol in 177 presenze e nella stagione 2014-2015, con 10 gol trascinò la formazione – all’epoca guidata da Stefano Pioli – al terzo posto in campionato e alla qualificazione ai preliminari di Champions League.
L’annuncio del ritorno di Anderson è stato comunicato dal West Ham con una nota:
“Il West Ham United può confermare di aver raggiunto un accordo per il trasferimento definitivo di Felipe Anderson alla Lazio, in Serie A. Tutti al West Ham United desiderano ringraziare Felipe Anderson per il suo contributo durante il suo periodo come Hammer e augurargli il meglio per il suo futuro”.
L’attaccante 28enne entra a far parte degli Hammers nell’estate del 2018, segnando 12 gol in 73 presenze. Ha trascorso la scorsa stagione in prestito con il Porto in Portogallo, giocando 10 partite per la squadra della Primera Liga.
Nella nuova Lazio che si sta man mano (ri)costruendo, Sarri si è detto molto contento del suo arrivo in quanto lo voleva già ai tempi in cui allenava il Napoli, ed è stato proprio nel suo primo periodo laziale che ha notato il brasiliano, innamorandosene.
L’attaccante brasiliano è in cerca di rilancio e ritiene di poterlo fare nella squadra che lo ha proposto al grande calcio.
Se da una parte c’è l’entusiasmo e la felicità di essere tornato, dall’altra abbiamo la voglia di cambiare.
Luis Alberto ogni volta ci fa capire che vuole andarsene e aspetta sempre una chiamata dalla Spagna che pare non arrivare mai.
Arrivato in ritardo al ritiro ha fatto intuire che le sue intenzioni erano poco propense a rimanere, anche se dall’account Instagram della moglie sappiamo che si è trasferito in una casa più grande sempre a Roma, facendo intendere che potrebbe restare.
La società non ha preso bene il suo comportamento da “sbruffone” multandolo (circa 50mila euro, secondo il Corriere dello Sport) e Sarri ha preteso le scuse, prontamente arrivate sia al nuovo allenatore che alla società e ai compagni.
Questa sarà sicuramente l’ultima volta che Lotito accetterà un comportamento simile e ha dichiarato che se vuole andare via lo cederà per almeno 45/50 milioni di euro.
Soldi che molte squadre non saranno disposte a sborsare e quindi la partenza non sarà imminente.
Maurizio Sarri vorrebbe che rimanesse per inserirlo nel 4-3-3 dove avrebbe un ruolo cardine e sarebbe difficilmente sostituibile, ma se non seguirà la retta via, questo non basterà per ritenerlo incedibile.
Atteggiamenti del genere, da menefreghismo puro, non sono proprio un bell’esempio per nessuno, bisognerebbe scendere dal piedistallo e iniziare a entrare nell’ordine delle idee che tutti sono utili, ma nessuno è indispensabile.
Ci si augura che qualunque siano le decisioni finali il bene della Lazio non venga compromesso.
Federica Batazzi