Marco Parolo non basta a salvare i biancocelesti, ma la sua rete gli permette di entrare nella speciale classifica Opta.
36y 51d – At 36 years and 51 days, Marco Parolo is the third oldest player to score in the knockout stage of the Champions League, after Paolo Maldini (36y 333d) and Ryan Giggs (37y 148d). Evergreen.#BayernLazio #UCL
— OptaPaolo (@OptaPaolo) March 17, 2021
A 36 anni e 51 giorni, Marco Parolo è il terzo marcatore più anziano nella fase a eliminazione diretta della Champions League, segue Paolo Maldini (36 anni e 333 giorni) e Giggs (37 anni e 148 giorni). Sempreverde.
Marco Parolo: la terza giovinezza del centrocampista biancoceleste
Recita il tweet di Opta che celebra la rete di Marco Parolo all’Allianz Stadium contro i mostri sacri del Bayern Monaco. La Lazio non riesce a recuperare il proibitivo risultato dell’andata e abbandona la competizione contro i campioni del mondo in carica.
La rete di Parolo non è rilevante ai fini del risultato, ma lo è per lui, innegabilmente.
Una foto, mille battaglie, tanta lazialità 🦅
Se lo merita questo gol, #Parolo♥️
E l’abbraccio con #Radu è ricco di emozioni 🔵⚪️ #Lazio #bayernlazio #championsleague pic.twitter.com/hzK2WUzZcA— SoloLaLazio.it (@Solo_La_Lazio) March 17, 2021
In quel gol c’è l’espressione più alta del mantra biancoceleste: non mollare mai. Il centrocampista biancoceleste è simbolo di abnegazione e spirito di sacrificio. Gioca adattandosi a qualsiasi ruolo ormai, con esperienza e senza voler mai strafare. Il suo contributo è fondamentale e lo sarà sicuramente anche in campionato, dove la compagine di Inzaghi deve fare il massimo per centrare un quarto posto tutt’altro che semplice.
Quando segna Marco Parolo, quando sorride Marco Parolo, il nostro cuore si riempie di gioia. pic.twitter.com/vJIcSJFo7O
— Laziocrazia (@laziocrazia) March 17, 2021
I tifosi lo acclamano sui social, chi chiede a gran voce l’ingresso in società, dopo il ritiro (che sembra non essere ancora contemplato da Marco) e chi semplicemente ringrazia per quanto ha dato e continua a dare con la casacca biancoceleste. Importantissimo in campo e fondamentale anche nello spogliatoio, dove – insieme agli altri “senatori” – fa del suo meglio per tenere il gruppo unito e sempre con i piedi per terra.
Nelle dichiarazioni post match di ieri sera, ha parlato chiaramente (come fa sempre) del problema della squadra che ha subito – inutile negarlo – un netto calo rispetto al bel calcio al quale ci aveva abituati prima del lockdown del marzo scorso:
Si può crescere, se c’è la voglia di farlo da parte di tutti. Quest’anno non sempre l’abbiamo avuta, l’anno scorso abbiamo preso troppi complimenti e abbiamo perso di vista la realtà. Vedere il Bayern come ha affrontato questa partita, dobbiamo rubare queste cose dalle grandi squadre. Serve un cambio di mentalità in tutto il calcio italiano, anche nella tranquillità, serve più una testa alla NBA. Siamo troppo bloccati.
Noi vogliamo tornare in Champions, in campionato forse c’è anche più pressione perché si aspettano tutti certe cose. L’innesto di grandi campioni può portare a un miglioramento, ma parte dalla voglia che ci mettiamo. Io capitano? Dai più anziani si deve prendere spunto, chi ha 25 o 26 anni non deve pensare di essere arrivato. Noi abbiamo giocatori forti, bisogna solo trovare la voglia e le energie. Quando bisognava stringere i denti e lottare siamo un po’ mancati, una pecca da togliere se vogliamo tornare in Champions.
Lo fa da leader. Senza puntare il dito contro questo o quello. Chi deve sapere, sa. Lui sa di aver centrato un traguardo non da poco, ieri sera. Anche se non è bastato a passare il turno, sicuramente lo renderà orgoglioso del cammino fatto fin qui.
Micaela Monterosso