1 a 1 all’Olimpico: il Chievo si conferma la bestia nera della Lazio. Nei nove precedenti fin qui disputati all’Olimpico, infatti, i capitolini sono riusciti ad avere la meglio sui clivensi solo nella stagione 2003/2004, partita decisa da una punizione di Mihajlovic, per il resto una serie di sconfitte e pareggi, che con quello di oggi salgono a quota 6.
I biancocelesti si portano comunque a +1 dai cugini, ma l’umore non è dei migliori. Il sorpasso c’è stato, lo conferma la classifica, la Lazio, però, si è lasciata sfuggire la possibilità di staccare la Roma di tre lunghezze. E gli uomini di Pioli non possono permettersi di perdere punti nelle partite sulla carta abbordabili, soprattutto perché il calendario nelle ultime giornate, quelle decisive, favorisce i giallorossi. Un pomeriggio di rimpianti quindi, le occasioni sprecate sono state davvero tante, in campo una squadra poco cinica, ben diversa da quella famelica vista nelle scorse settimane. Il bicchiere è mezzo vuoto e questo pareggio corrisponde a un’occasione sfumata.
Classifica quasi invariata nelle zone alte, questa 32a giornata, infatti, è stata piuttosto amara lassù in cima, niente festa scudetto per la Juve che perde il derby della mole, Lazio che non riesce a portare a casa i tre punti e Roma fermata dall’Inter a San Siro.
Le assenze hanno sicuramente influito sul rendimento in campo dei biancocelesti, De Vrij, Parolo, Biglia, Cataldi, Gentiletti, Djordjevic a quali si è aggiunto anche Mauri, una lunga lista, ma questo non deve essere un alibi, la squadra è scesa in campo con l’atteggiamento sbagliato.
Un primo tempo sbloccato solo dall’iniziativa personale del veterano Klose, che sfrutta il passaggio rasoterra di Radu e con una veloce ripartenza s’invola verso l’area avversaria, dove con una magia beffa Bizzarri in uscita. Da non credere che abbia quasi trentasette anni! Ma Lazio gioca bene solo a tratti e nel finale in calo è evidente, Klose, infatti, non basta e ci pensa Paloschi a cambiare la partita. A un quarto d’ora dalla fine, l’ex rossonero con una prodezza la mette sotto l’incrocio dei pali. All’88 il Chievo va vicino al raddoppio, sempre con Paloschi, ma la difesa questa volta è attenta e provvidenzialmente salva il risultato.
Un pareggio giusto per il Chievo che non ha mai perso la concentrazione, nonostante lo svantaggio, ma che sta stretto alla Lazio. Tanto rammarico per i biancocelesti, che si riprendono la momentanea supremazia cittadina, ma sono ben consapevoli che di qui alla fine sarà una vera e propria battaglia.