Lazio-Bodo Glimt, ecco i Top e Flop del match dell’Olimpico

La Lazio non riesce nell’impresa del passare il turno di Europa League e qualificarsi per la semifinale contro il Tottenham

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La Lazio non riesce nell’impresa del passare il turno di Europa League e qualificarsi per la semifinale contro il Tottenham.

La squadra di Marco Baroni doveva rimontare il 2-0 dell’andata, lo fa grazie ai gol di Castellanos, Noslin e Dia ma crolla ai calci di rigore.

Una partita rocambolesca, con continui ribaltamenti di fronte, con i biancocelesti che ora rimarranno con l’amaro in bocca per un’occasione più che ghiotta svanita nel nulla. Rimane comunque lo spettacolo sugli spalti dello Stadio Olimpico, con 55.000 persone al seguito dei capitolini e con delle coreografie mozzafiato.

Tornando a parlare di campo però, diversi sono i Top e Flop fra le fila della Lazio contro i norvegesi. Ecco di chi si tratta.

TOP:

GUENDOUZI: Si porta la squadra sulle spalle, esulta come non mai al momentaneo 3-0 di cui è artefice per il suo assist a Dia e va sotto la Curva dopo i rigori, si arrabbia con Baroni e staff per la scelta su Castellanos, rappresentando il pensiero di molti tifosi biancocelesti. Fa una partita superlativa, contenendo gli avversari, deviando il tiro di Hauge a fine recupero. La vera grande bandiera della Lazio è sicuramente lui, la fascia da capitano non gli starebbe male al braccio.

MANDAS: Continua a fare grandi prestazioni, chiudendo la porta per tutti e 95 minuti giocati. Risulta provvidenziale in più di un’occasione e cerca di fare il possibile sul gol subito ma non riesce a respingere. Dà speranza ai tifosi della Lazio perché para il primo rigore tirato dal Bodo Glimt.

ISAKSEN: Ennesima prestazione di valore per il numero 18 biancoceleste, si spende tanto e il tandem con Lazzari sulla fascia destra funziona più nel primo tempo. Fornisce anche l’assist per il gol di Castellanos, rimanendo l’incubo della difesa norvegese. Sostituito da Tchaouna che annulla tutto il buono fatto dal danese, sbagliando anche uno dei rigori decisivi.

DIA: Entrare al posto di Pedro non è mai facile, specialmente se nell’ultimo periodo non stai rendendo al massimo. Questo potrebbe essere stato il pensiero del numero 19 biancoceleste: dopo la fatica iniziale però cresce sempre di più e arriva a segnare il gol del 3-0, facendo esplodere tutto lo Stadio Olimpico. Realizza il primo rigore che dona speranza ai tifosi biancocelesti.

FLOP:

HYSAJ: Entra al posto di un subentrato, sembra una barzelletta ma è così. Il numero 23 prende il posto di Nuno Tavares (al settimo infortunio in stagione) che a sua volta aveva preso il posto di Marusic. Entra malissimo in campo, concedendo ancora più spazio sulla corsia di sinistra, perdendosi Helmersen che segna il gol del 3-1.

TCHAOUNA: Aveva la grande occasione di dimostrare il suo valore, finora ancora nascosto nel profondo. Entrato al posto di Isaksen, il numero 20 risulta il meno efficace fra tutti i subentrati, a tratti confusionario. Ciliegina sulla torta poi sbaglia anche il rigore nella lotteria finale.

VECINO: Non entra malissimo in partita, subentrato a un Rovella ammonito. L’uruguaiano non incide molto, anche se va vicino al gol nella mischia. A quasi un giorno dalla partita, rimane ancora sconosciuto il motivo per cui non è stato inserito nella lotteria dei rigori vista la sua esperienza europea e non solo.

UN VOTO A MARCO BARONI.

All. MARCO BARONI 5,5: che abbia fatto un miracolo con la squadra a disposizione in questa Europa League è una certezza. Aveva promesso una grande prestazione contro il Bodo Glimt ed effettivamente la Lazio riesce (quasi) nell’impresa.

Sembra aver azzeccato tutti i cambi, tolto Nuno Tavares, ma è nella scelta della cinquina dei rigori a scivolare clamorosamente. Stordito dal 3-1 segnato dai norvegesi, il tecnico biancoceleste fatica a capire cosa fare con i tiri dal dischetto. Fa scelte discutibili, fra cui far tirare Castellanos che giocava con una gamba sola da inizio del secondo tempo supplementare.

Manda dagli undici metri due giovanissimi come Tchaouna e Noslin, senza contare due giocatori d’esperienza come Vecino e Romagnoli. Errori che macchiano in un modo o nell’altro una stagione finora buona.

Chiara Del Buono