Lavezzi ha chiesto al comune di Napoli di giocare la sua ultima partita allo stadio Diego Armando Maradona. La città che tanto lo ha amato non poteva voltare le spalle al Pocho.
“A Napoli ho fatto la storia” – queste le parole di Lavezzi dopo l’annuncio. La sua partita d’addio al calcio si giocherà in quello stadio che lo ha reso grande, quando ancora si chiamava San Paolo. Adesso porta il nome di una leggenda.
Come avrebbe potuto dire di no Napoli ad uno dei suoi eroi? Un eroe leale, che pur di rifiutare le offerte di Inter e Juve è andato a giocare oltre il confine italiano.
È rimasto nel cuore e nei sogni dei napoletani, che ancora lo ricordano affiancato da Hamsik e da Cavani mentre si prende gli applausi del pubblico partenopeo.
Lavezzi è stato l’emblema di un Napoli che tornava a sperare dopo la promozione in Serie A, che tornava a lottare ai vertici del campionato per agguantare la qualifica in Champions League.
“Vado pazzo per Lavezzi” recitava una canzone di Luca Sepe, scritta apposta per l’asso argentino e che risuonava per i vicoli di Napoli nel 2012.
Il Pocho è uno di quei giocatori che se non sono napoletani di nascita lo diventano per adozione. Grinta, passione per la maglia e quel poco di cazzimma che non guasta mai.
La pallonata ad Allegri, il goal al 94′ inferto al Cagliari, la rete decisiva contro la Juventus, il pallonetto da terra che spiazzò il Milan…
Auriemma dalla tribuna stampa, insieme a tutta Napoli, perdeva la voce per Lavezzi. Un Lavezzi da crepacuore.
Dopo nottate come quelle di Anfield, in cui il Pocho faceva credere che tutto fosse possibile, era il minimo che Napoli potesse fare ospitare la sua ultima partita.
Sono attesi diversi big sul campo del Maradona e addirittura si pensa di aprire lo stadio al pubblico, in modo da permettere ai tifosi partenopei di salutare il loro beniamino.
La data è ancora da decidere ma una cosa è certa: ogni volta che il Pocho chiama, Napoli risponde presente.
Federica Vitali