L’attesa è finita: Roma-Real per un mercoledì da leoni

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12596365_162924427422727_646606309_nQuesta sera la musica della Champions League torna a suonare allo Stadio Olimpico che farà da cornice a un big match per cuori forti: Roma-Real Madrid. Sarà solo la partita di andata a cui seguirà un ritorno al Bernabeu l’otto di marzo, ma sarà giocata da entrambe le parti come fosse una finale; troppo alta infatti la posta in gioco per sottovalutare una partita di questa rilevanza.

Le squadre si sono scontrante prima dell’inizio della stagione, in occasione dell’International Champions Cup, quando fu necessario arrivare ai calci di rigore per stabilire l’esito della sfida.Ma oggi è un’altra storia, in gioco c’è l’accesso a un percorso che ha come punto d’arrivo lo stadio Meazza. I blancos sono da sempre uno dei club più forti a livello internazionale, vantano giocatori eccezionali e non a caso quattro di loro sono stati inseriti e premiati nella top 11 FIFA durante la celebrazione del Pallone d’Oro di quest’anno. Dalla loro i giallorossi possono godere di calciatori seguiti da prestigiosi club europei e capaci di realizzare gol come quello di Alessandro Florenzi contro il Barca, finito anche lui a concorrere a Zurigo per aggiudicarsi il Puskas Award.

Due percorsi diversi le hanno viste protagoniste della fase a gironi di Champion’s: la squadra ospite, militante nel gruppo “A”, ha collezionato 5 vittorie e un solo pareggio a Parigi con il PSG; i padroni di casa hanno attraversato un cammino più spinoso nel girone “E”: due sconfitte, tre pareggi con una solo vittoria contro il Bayer Leverkusen fondamentale per l’accesso al turno successivo vista la parità di punti. Nelle molteplici differenze un fattore le accomuna: entrambe, in quelle sfide, in panchina avevano un allenatore differente da quello che oggi le guida. Due nuovi mister che sembrano abbiano fatto scattare la scintilla che mancava per far funzionare al meglio l’ingranaggio, non solo risultati ma anche prestazioni positive e uno spirito di squadra al centro dei progetti. Un debutto trionfale quello di Zinedine Zidane al comando del Real seguito da una serie di successi in Liga, ultimo il poker rifilato all’Atletic Bilbao.Ma nessuna invidia per Luciano Spalletti che con un esordio più ostico, un pareggio e una sconfitta, ha portato la Roma a un filotto di quattro vittorie consecutive e, venerdì scorso a Modena, è tornato al gol il numero 9 Edin Dzeko. L’allenatore toscano non è nuovo a Madrid, infatti era lui il tecnico della Roma che ha battuto per due volte agli ottavi di finale il Real di Schuster per 2-1 nel 2008. Ricorda quella vittoria David Pizarro,ex centrocampista giallorosso, che andò a segno in quell’occasione, sostenendo come fosse stata un’emozione unica segnare e prevalere contro un club che la Champion’s la giocava per vincere. Le due partite sono ben scritte nei cuori dei tifosi romanisti che, oggi, esprimono l’attesa sui social.

I supporter sono parte fondamentale del cammino di una società in qualsiasi competizione, se poi porta il nome di Coppa dei Campioni è inutile sottolinearne l’importanza. Così all’appello di apportare sostegno, perché in dodici è più semplice giocare, i tifosi della squadra capitolina rispondono presente. Cinquanta mila saranno allo stadio per incoraggiare i giocatori e non da meno sarà il supporto degli spagnoli che sbarcheranno copiosi nella Capitale e, nonostante la propensione alla vittoria, aspettano con ansia il fischio d’inizio.

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Gli occhi del mondo sportivo sono puntati su questa sfida: giornalisti, ospiti illustri, accreditati da ogni parte d’Europa osserveranno e commenteranno l’evento dalle tribune dell’Olimpico.

Roma- Real Madrid, una partita che per i bookmakers sembra avere un risultato scontato ma le “mission impossible”possono sempre sorprendere, danno quel pepe in più alla gara e gli amanti di questo sport lo sanno: il calcio non è un libro scritto dove ogni pagina anticipa quella successiva, l’imprevedibilità e la passione rendono ogni partita un universo a se stante. Così la parola dai pronostici passa al campo, il fischietto all’arbitro ceco Kralovec e tutti pronti a gustarsi un mercoledì da leoni.

Chiara Vernini