La sconfitta a Udine non è stata presa bene in casa bergamasca. L’Atalanta cerca subito riscatto in Europa contro l’Apollon Limassol
Non si scherza in casa della Dea. La dirigenza dell’Atalanta non ha preso affatto bene la sconfitta a Udine, dove gli orobici si sono fatti rimontare il vantaggio maturato sul campo friulano. Durante il viaggio di ritorno la squadra è stata richiamata in ritiro a Zingonia, proprio a dimostrare il disappunto con cui la società, Percassi in primis, ha incassato il K.O. in campionato. Ritiro (ma forse, e più giustamente, è una “riflessione forzata”) e concentrazione verso il prossimo impegno europeo: lunedì, doppia sessione di allenamento invece della singola prevista.
Una linea comportamentale quanto mai giusta, quella della società nerazzura: una dirigenza che crede nel gruppo e nel tecnico e pertanto non è diposta a tollerare cali di tensione per lo più evitabili che mettano a repentaglio gli obiettivi stagionali.
L’Atalanta quindi è chiamata immediatamente a rasserenare Percassi e a blindare la qualificazione: ricordiamo che la squadra di Gasperini è capolista del girone con 7 punti e un’altra vittoria le permetterebbe di affrontare con serenità Lione e Everton. L’assenza principale per la formazione bergamasca è quella del “Papu” Gomez, alle prese con una fastidiosa borsite all’alluce che lo ha costretto a giocare con le infiltrazioni: negli ultimi allenamenti, malgrado il riposo contro il Bologna e il lavoro differenziato, il fastidio permaneva anche soltanto indossando gli scarpini da campo. Pertanto, Gasperini ha deciso che il numero dieci non farà parte del match.
Anche Cornelius si è allenato a parte a causa di problemi alla schiena. Il più indicato ad affiancare Petagna sembrerebbe dunque Ilicic, mentre tra gli indisponibili è tornato nel gruppo Hateboer che pare comunque destinato a partire dalla panchina.
Mercoledì la squadra è volata a Cipro dove riaffronterà l’Apollon Limassol dopo il successo al Mapei Stadium. Dopo tre giorni per decantare malumori e sciolgliere perplessità, Gasperini deciderà la formazione titolare puntando sicuramente alla vittoria. Vedremo dunque se l’adozione della linea dura societaria avrà cominciato a dare i suoi primi frutti.
Del resto, la piccola Dea ha dimostrato fino ad oggi verdi ambizioni: per coltivare queste ultime l’uso delle maniere forti, e la storia ce lo insegna anche nel calcio, è assolutamente indispensabile.
Daniela Russo