Home Primo Piano L’arma a doppio taglio di Icardi: il tempismo che lo rende imperfetto

L’arma a doppio taglio di Icardi: il tempismo che lo rende imperfetto

0

 

Mauro Icardi capitano e trascinatore dell’Inter, padrone dell’area piccola e bomber indiscusso: con il penalty di domenica ha messo a segno il gol numero 29. Ma quanti errori in questo finale di stagione, con un tempismo “Peggior amico”.

Il rendimento straordinario dell’argentino è dettato dai gol e dai numeri, oltre a segnare Mauro con Spalletti in panchina ha imparato a sacrificarsi maggiormente, anche se il percorso è ancora lungo.

Il numero di assist non incorona il centravanti in fatto di altruismo, durante la stagione ha servito un solo pallone buono damandare a segno un compagno, in Inter – Torino sul gol di Eder. Segna soltanto dall’area piccola, su 29 reti neanche una da fuori area e anche i tiri da fuori area sono di parecchio inferiori a quelli in area: su 94 tiri totali 82 in area, 12 da fuori (87.2% v 12.8%). Soltanto 20 cross di cui soltanto il 30% sono riusciti, 6 quelli riusciti a fronte dei 14 sbagliati. Si getta poco nei contrasti e perde l’80,7% delle palle ne ha recuperate 21.

E’ altresì vero che sulle 66 reti all’attivo per la squadra di Luciano Spalletti, quasi la metà sono firmate dal numero 9 nerazzurro.

Su 36 partite giocate, 3130 minuti, ha una media realizzativa di 0.9 gol a partita, un gol ogni 107.9 minuti. 29 gol, tutti segnati da dentro l’area; 22 di destro; di sinistro; 4 di testa. 16 segnatiin casa; 13 fuori casa

Su 94 tiri totali: 54 sono nello specchio della porta; 23 fuori; 15 respinti; 2 pali

Reti che hanno fatto esultare quasi trenta volte i tifosi nerazzurri e che in vista della stagione che verrà farebbero venire il magone menzionando soltanto la parola addio. Ausilio stesso qualche giorno prima della conclusione del campionato ha definito il capitano “Incedibile” considerandolo un indiscusso pilastro dell’Inter che è e che sarà.

Che sia di una classe sopraffina superiore, ad oggi, a qualunque compagno in rosa è verità indiscutibile; ciò che al contrariosembra essere discutibile sia come questa classe venga impiegata e dosata. I gol a Genova contro la Samp, cosi come quelli al derby di ottobre, non lascerebbero spazio agli anti icardiani se non fosse che a quei goal corrispondono dei non-gol clamorosi, pesantissimi sull’esito delle singole gare e sul bottino stagionale.

Icardi dai due volti e i due derby agli antipodi

Le reti più Icardis(tr)e nella partita più Icardist(r)a

Derby Inter-Milan 3-2
Torna al gol torna nella stracittadina e nella serata più “Icardist(r)a”della stagione, segna una tripletta pesantissima, un gol in mezza acrobazia e il rigore sullo scadere infilato con precisione chirurgica che regala ancora una volta il vantaggio e i 3 punti. Decisivo e spettacolare.

Icardi dal tre della perfezione al tre del disastro

Dal tre delle meraviglie del derby d’andata, al tre del disastro del derby di ritorno, esattamente come l’anno precedente. Un pareggio che sapeva di sconfitta, due clamorosissime occasioni sprecate sotto porta al derby di ritorno; due, quanti i punti persi quella sera e che avrebbero reso la corsa al quarto posto meno spossante. Una rete in fuori gioco e due gol teoricamente fatti, praticamente no. Per la legge di Murphy sbaglia tutto ciò che c’è da sbagliare, e non smette di farlo.

Il derby nerazzurro, Icardi e la legge di Murphy

Si abbassa rispetto alla prima parte di stagione l’incisività sotto porta quando gli errori iniziano a susseguirsi. Dopo i sei gol messi a segno tra Sampdoria e Verona, su 9 partite è andato a segno solo 5 volte di cui due di queste sono state reti di un calibro non indifferente: il gol del pareggio contro la Juventus e il gol del pareggio all’ultima giornata contro la Lazio.

Lazio Inter 2-3. Foto: inter.it

Mentre stava per sfondare l’area di rigore De Vrij lo affonda e lo manda direttamente sul dischetto sul quale va freddo, cinico, concentrato e meticoloso riuscendo a conferire la perfetta forza ed inclinazione che spedisce la Lazio sulla via della disfatta e l’Inter sulla via della conquista del quarto posto e dell’Europa.

Anche con la Lazio però ha fatto un errore che sarebbe potuto essere il rimpianto più grande della partita: al 22’ su intuizione di Cancelo che gli serve una palla spettacolare, a tu per tu con il portiere, calcia in anticipo pur potendo calibrare ma, colpisce male e spreca l’occasione per il pareggio mandandola sul fondo a sinistra del palo.

Sprechi che hanno fatto discutere e arrabbiare i tifosi, arrabbiature corroborate dagli ulteriori errori di Inter – Sassuolo dopo un periodo in cui Icardi con fatica ha trovato il gol.

Inter Sassuolo 1-2. Foto: inter.it

L’interista, raffinato bauscia, non si lascia incantare da lustrini e dichiarazioni d’affetto sui social e Maurito dovrebbe saperlo visto che ormai quella fascia la indossa da un po’, sacrificio e buon senso oltre che amore, prima di tutto.

E in verità ci sta provando a migliorare anche in tal senso, con la grinta e con il cuore iniziandosi a comportare da vero e proprio leader. Come ad Inter Juventus per esempio durante il quale è uscito per evitare dispendio di tempo ed energie in polemiche e incomprensioni, durante il quale con un uomo in meno scendeva provando a dare una mano in fase di copertura, provando con anima e corpo ad arrivare su ogni pallone che potesse favorire una ripartenza. Come contro il Sassuolo a livello di spirito o contro la Lazio.

Ma lo spirito non è tutto, specie quando la concentrazione e la freddezza mancano laddove sarebbero necessarie ad essere determinanti. Il capitano nerazzurro nella seconda parte di stagione ha palesato qualche défaillance di troppo proprio quando non avrebbe dovuto, quando il tempismo suo amico più fidato gli si è ritorto contro beffandolo quando avrebbe dovuto incoronarlo. La beneamata al suo capitano deve tanti punti ma qualche altro glielo recrimina e il dosaggio discontinuo di zampate ha impedito quel salto di qualità che sarebbe servito alla squadra e soprattutto a lui in vista del Mondiale. Ha di fatto ponderato Jorge Sampaoli, il quale malgrado l’inserimento di Maurito nella lista dei pre-convocati al mondiale, ha deciso di non portarlo con sé in Russia, escludendolo ancora una volta dalla lista dei prediletti e negandogli ancora una volta la possibilità  di indossare e onorare la maglia biancoceleste.

Tempismo “Peggior amico”

32 fuorigioco dicono che Icardi a volte parte troppo in anticipo e se in certi casi coglie l’attino spaccandolo, tante altre arriva troppo tardi o troppo in fretta. Tutto troppo, come le parole dopo Inter-Sassuolo e riconfermate nel post Lazio-Inter, il rumore made Wanda a due giorni dalla conclusione del campionato, un aggiustamento di contratto che non si tarda a pretendere e dichiarazioni (della moglie-agente) puntuali come un cucù svizzero, nel momento meno opportuno. Ancora una volta tempismo discutibile oltre che discusso e i tifosi, ma anche la dirigenza, non accolgono con leggerezza le dichiarazioni della moglie. Come già accaduto, dichiarazioni pungenti e a tratti fastidiose che in un momento in cui  da risolvere ci sono anche i cavilli legati al seattlement agreement e operazioni di mercato delicate quali Rafinha e Cancelo, una buona offerta non spaventerebbe così tanto.

Wanda Nara: “Mauro o rinnova o parte”

Le lacrime dopo Inter-Juventus, la delusione dopo Inter-Sassuolo e la gioia straripante trasmessa dalle pupille lucide d’emozione dopo il gol di Vecino hanno reso l’immagine di un Icardi più maturo, più capitano e meno bomber.

Ma gli scivoloni successivi sono ancora sintomi di una maturità, dentro e fuori dal campo, ancora da rafforzare prima di diventare davvero grande, o per dirla all’Europa maniera, un vero top player e forse un capitano che in molti vorrebbero vedere: che all’indomani dalla conclusione del campionato non ponga come condizione improrogabile l’adeguamento di contratto.

A 25 anni e una media realizzativa che lo pone tra i migliori d’Europa senza averci mai giocato, un limite che comprensibilmente non appaga a pieno il giocatore che giustamente potrebbe essere attratto da palcoscenici più ambiziosi. Eppure quale miglior palcoscenico dell’Inter, ora che è tornata tra le grandi?

 

 

Exit mobile version