La storia di Gonzalo Higuain è simile ad una parabola discendente.
Da promettente star del calcio con un trascorso di figlio d’arte, oggetto del desiderio della squadra più importante della serie A terzo incomodo, un personaggio di cui non si sa che farne.
Il Pipita, nome attribuito a causa del naso un po’ prominente come quello del padre, è argentino ma nasce in Francia, a Brest: tornerà in patria poiché il padre Jorge Higuain, verrà ingaggiato al River Plate. Grazie al genitore, diventato poi da osservatore della Nazionale argentina, Gonzalo intraprende la carriera di calciatore: sarebbe stato poi Daniel Passarella, commissario tecnico dell’ Albiceleste, a concedere al giovane Higuain una maglia da titolare e l’occasione di mettersi in mostra con il River.
Higuain è un attaccante da area di rigore, bravo con entrambi i piedi e che eccelle nelle finalizzazioni. Dotato di una completa visione di gioco, Gonzalo ha tutti i numeri per sfondare, infatti il successo non tarderà ad arrivare: durante la carriera iniziata in Argentina le sue ottime prestazioni lo proiettano in Europa. Il 14 dicembre 2006 appena diciannovenne approda a titolo definitivo dal Real Madrid, per la cifra di 13 milioni di euro, su indicazione dell’allora allenatore Fabio Capello.
Al Real colleziona numerosi successi tra campionato e Coppe, poi nel 2013 comincia l’avventura italiana, precisamente a Napoli.
Qui l’esistenza dell’attaccante ha dell’incredibile: a Napoli è acclamato come un re, lo paragonano a Maradona e lui conquista prestigio e obiettivi personali. Il pubblico napoletano lo ama e lui ama loro, insieme sognano lo Scudetto che però non arriverà.
Come in tutte le storie dove la realtà non è mai ciò che sembra, accade un imprevisto: Gonzalo Higuain passa alla Juventus. Mentre la disperazione dei tifosi del Napoli è immensa, la felicità degli Juventini è alle stelle.
Gonzalo a Torino è accolto con grande entusiasmo, il pubblico è in visibilio e in squadra è accettato immediatamente. A Napoli nel frattempo viene minacciato e insultato, considerato traditore e “Ciccione”: non sarà mai perdonato.
Higuain in realtà non è mai stato grasso: se è vero gli allenatori vogliono i calciatori magrissimi affinché non perdano in velocità, il Pipita, anche se spesso è a dieta, è comunque in forma.
La prima stagione a Torino è folgorante: stabilisce con l’altro argentino Paulo Dybala un rapporto di profonda amicizia che dà ottimi frutti in campo. I due si vogliono bene e sono una meraviglia, Paulo gioca per lui.
La seconda stagione a Torino sarà diversa: il talento di Gonzalo sembra affievolirsi, trova il gol con minore frequenza nonostante riesca a segnare in occasioni importanti. Sarà sua ad esempio la doppietta che varrà il successo contro i rivali del Milan, battuti 2-0.
L’anno scorso, con l’arrivo di Cristiano Ronaldo, Gonzalo Higuain non rientra più nei piani dei bianconeri: diventa il terzo incomodo… Non c’è scelta, viene trasferito al Milan in prestito ma il feeling con Milano non arriverà mai e la storia in rossonero finirà molto presto. La soluzione possibile per l’attaccante è quella di raggiungere Maurizio Sarri – suo allenatore ed estimatore ai tempi del Napoli – al Chelsea. È ciò che accade a gennaio: insieme a lui alzerà la coppa dell’Europa League.
Tuttavia Maurizio Sarri termina il rapporto con la squadra inglese, accettando la proposta della Juventus. Insieme a Sarri, ritorna il problema Higuain.
Il Chelsea non lo riscatta, lui vuole la Juventus … Ma è evidente che la Società non la pensa più così . Infatti la Juventus lo dichiara ufficialmente fuori dal progetto.
La storia di Higuain sta prendendo una piega drammatica quasi paradossale, che va tutta contro al giocatore, reputato inutile e trattato come un pacco postale. Un epilogo triste per l’argentino che nutriva grandi aspettative con il club torinese soprattutto la conquista della Champions League, e ci si chiede come mai Sarri non spinga per tenerlo. Detto questo, la situazione non cambia e le prospettive sono tutte un un ripiego: si vocifera di un trasferimento alla Roma, ma nulla è ufficiale.
Le Società calcistiche non fanno beneficenza: se servi bene, sennò via … È inutile fare ostruzione, o sfidare una società come la Juve: ci perde solo il giocatore. Nella speranza che Higuain trovi la giusta soluzione, vedremo cosa farà Maurizio Sarri anche con l’ altro argentino, Paulo Dybala, il cui futuro ci interessa molto.
Cinzia Fresia