Lei è Elena Proietti, assessore allo Sport del Comune di Terni.
Nonché arbitro, anzi. Ex arbitro.
Già, perché alla Proietti la Commissione disciplinare dell’Umbria ha appena ritirato la tessera.
Ma andiamo con ordine.
Siamo nel 2014, 7 dicembre: in prima categoria si disputa Real Quadrelli-Trevana e Elena è designata in qualità di giudice di gara. Si scatena una rissa violenta, un giocatore rimane colpito e Elena riceve un pugno in piena tempia. Viene ricoverata con seri problemi all’occhio e all’orecchio destri.
La ragazza rimarrà invalida al 67%. Malgrado i consulti presso altri ospedali, compreso quello di Boston, i danni al nervo ottico sono permanenti .
Elena Proietti racconta più volte la sua storia, in televisione e ai giornali, denunciando lo stato di abbandono da parte dell’ AIA e della Federcalcio. Il suo intento è quello di smuovere le acque perché “la verità è che il calcio e tutto quello che gli gira intorno vedono gli arbitri come dei nemici. E siamo senza tutela, né della Federcalcio né dell’Aia, siamo mandati allo sbaraglio spesso in mezzo a veri animali”.
Sottolinea svariate volte il disinteresse da parte dell’ allora presidente del Comitato Regionale e del presidente Nicchi, che sebbene invitato a “Non è l’Arena” non prende parte alla trasmissione insieme alla Proietti. In seguito dirà:
Questa ragazza ha avuto tutto quello che doveva avere. I danni permanenti? Lo diranno i certificati quando vedremo se ha perso la vista o no.
A conclusione della vicenda arriva pochi giorni fa una delibera della Commissione della Disciplina dell’Umbra, con la quale la stessa ritira a Elena Proietti la tessera di arbitro. Per aver partecipato a trasmissioni in cui ha criticato l’AIA. La donna ha così commentato:
E’ l’epilogo di questa tragicomica vicenda in cui chi subisce una violenza non ne può neanche parlare né denunciare. Dopo 15 anni di onorato servizio mi viene ritirata la tessera perché ho cercato di sensibilizzare l’opinione pubblica contro la violenza sugli arbitri.