Si chiama Injury Forecaster ed è un sistema di intelligenza artificiale sviluppato dall’Istituto di scienze e tecnologie della cognizione del Cnr (Cnr-Isti) e dall’Università di Pisa, in collaborazione con il Barcellona.
Monitora il carico di lavoro in allenamento e segnala l’imminente rischio di infortuni oltre a fornire suggerimenti utili ai preparatori atletici. Tutto grazie al gps e a un algoritmo che nel corso di una stagione riconosce e associa parametri di allenamento, indicatori fisici e metabolici dei calciatori e la possibilità di farsi male.
Lo studio è pubblicato su PLoS One.
Gli allenamenti di una squadra professionistica sono stati monitorati per una stagione attraverso dispositivi Gps installati sulle pettorine dei calciatori.
Uno dei ricercatori, Luca Pappalardo, spiega:
“Dai movimenti tracciati sono state estratte diverse informazioni, come la distanza percorsa, la potenza metabolica, le accelerazioni e decelerazioni.
Il nostro sistema di intelligenza artificiale ha individuato le associazioni tra queste variabili e il rischio di infortunio: una volta addestrato a imparare tali associazioni, il forecaster avvisa i preparatori atletici se prevedere un infortunio imminente in un allenamento, con una precisione sorprendente, superiore al 50% … la società sportiva può quindi dimezzare gli infortuni, con un relativo risparmio di costi…
Gli infortuni hanno un forte impatto sul calcio professionistico, perché influiscono sulla performance dell’intera squadra e comportano costi considerevoli per la riabilitazione dei calciatori.
Inoltre, il forecaster fornisce un insieme di regole che, sulla base del carico di lavoro del calciatore, suggerisce ai preparatori atletici come modificare opportunamente gli allenamenti“.
Lo stesso gruppo di ricerca ha anche sviluppato, in collaborazione con l’azienda italiana Wyscout, PlayeRank, un algoritmo open source che valuta le performance dei calciatori. Il sistema, si basa su un database composto da milioni di eventi riguardanti quasi tutte le competizioni del mondo che permette all’algoritmo di valutare le prestazioni e stilare una classifica, per guidare e consigliare le società nelle fasi di calciomercato.
“Il lavoro è in fase di sottomissione sulla rivista Acm Transactions on Knowledge Discovery from Datae permette di osservare come varia la prestazione di un calciatore nel tempo, come fosse un titolo azionario.
Si può studiare quindi come si sviluppa un talento – spiega Paolo Cintia del Cnr-Isti – Se si confrontano, per esempio, le prestazioni di due campioni con quelle di una rivelazione recente come Messi, Ronaldo e Salah, PlayeRank mostra che mentre i due fuoriclasse si attestano su valori altissimi per tutto il periodo di osservazione, Salah è protagonista di una notevole crescita.“
Un algoritmo è per definizione un procedimento che risolve un determinato problema attraverso un numero finito di passi elementari.
Questi algoritmi, con capacità di calcolo sempre più avanzate, sono in grado di estrapolare notevoli informazioni utili sul singolo giocatore per fornire un giudizio completo.
Se si è scettici a riguardo è bene considerare che in molte altre discipline è contemplato l’ausilio tecnologico: basti pensare alle equazioni del matematico Alfio Quarteroni del Politecnico di Milano che hanno permesso al team Alinghi di aggiudicarsi il titolo nelle edizioni di Coppa Americana del 2003 e del 2007.
Oltre al Barcellona, anche il Liverpool non sottovaluta il grande apporto della ricerca e si è affidato a un fisico con dottorato a Cambridge, segno che conta anche la scienza per vincere!
Caterina Autiero