Nella stagione 2018/2019 il campionato italiano ha registrato un calo di spettatori e di telespettatori, ma lontano dagli stadi e dalle tv i tifosi hanno comunque vissuto dei momenti emozionanti che solo il calcio sa regalare.
Le cause di questa diminuzione di pubblico è da ricercare nelle strutture che in molti casi sono vecchie e fatiscenti, nei prezzi sempre alti e proibitivi dei biglietti delle partite e degli abbonamenti e delle pay-tv, nella distribuzione delle partite dal venerdì al lunedì e, non ultimo, la mancanza di competitività oggettiva tra le squadre che partecipano al campionato italiano.
Stadi vecchi e obsoleti
Salvo pochissimi casi, gli stadi che ospitano le partite di calcio sono vecchi e la loro costruzione risale a minimo 50 anni fa. Sono strutture che possono ospitare più di 50 mila persone e solo in alcuni casi si riempiono: in occasioni delle finali oppure quando ospitano squadre importanti. Gli spalti sono molto lontani dal campo e la visuale non è delle migliori. Molti stadi non hanno copertura per ripararsi dalla pioggia e dal sole e versano in condizioni di totale degrado.
Abbonamenti pay-tv e biglietti costosi
Le piattaforme che hanno le esclusive del campionato hanno degli abbonamenti che non tutti si possono permettere. Molti tifosi hanno rinunciato a vedere le partite in casa optando per la compagnia di altri appassionati nei bar, nei locali e nei club.
Anche i biglietti per andare allo stadio per vivere le emozioni del calcio in diretta e da protagonisti sono aumentati e molti tifosi rinunciano allo stadio per questo motivo.
Lo spezzatino
A seconda degli impegni infrasettimanali delle squadre per le coppe, le partite di campionato vengono anticipate o posticipate. I match che si disputano di venerdì o di lunedì non potranno mai avere lo stesso pubblico di quelli del sabato o della domenica. Queste incertezze rendono difficili pianificare trasferte, per le quali bisogna aspettare le ufficialità della Lega per ogni giornata.
La competitività del campionato italiano
Se la Juventus ha vinto lo scudetto per 8 anni di fila e con largo anticipo rispetto all’ultima giornata di campionato, è anche vero che le altre squadre hanno lottato fino alla fine per la salvezza o per un posto in Europa. Quest’anno, per esempio, abbiamo assistito al ritorno dell’Atalanta in Champions League, allo splendido campionato del Parma che da squadra neo promossa è rimasta in serie A e alla retrocessione del Chievo.
Lo stadio, gli abbonamenti TV, i club, la radio. In qualsiasi modo si viva la passione per il calcio e per la propria squadra del cuore, le emozioni sono sempre le stesse.
I soldi e le spese passano in secondo piano perché il tifo non ha prezzo.
Gisella Santoro