Nel primo derby tra Sarri e Mourinho, è la Roma a lasciare il campo a bocca asciutta perdendo 3-2 contro una Lazio più cinica.

Se ci si aspettava di vedere una partita scoppiettante considerando il modus operandi dei due allenatori, non potrà essere rimasto deluso.

La Roma inizia il suo derby romano come le scorse stagioni e cioè restando a guardare la Lazio che in maniera cinica nell’arco di 20 minuti si porta già sul 2-0.

Un 2-0 iniziale che sa assolutamente di beffa per la Roma se si considera il chiaro fallo di rigore ai danni di Zaniolo non fischiato e la conseguente rete della Lazio nella stessa azione di gioco.

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Fonte immagine: Profilo Twitter Jacopo Aliprandi

Felipe Anderson ha completamente annichilito uno spento e in affanno Vina e l’assenza di Lorenzo Pellegrini – visto soprattutto lo stato di forma attuale del capitano – è stata sicuramente determinante.

Di buono c’è senza dubbio la reazione nonostante il doppio svantaggio. Negli ultimi derby abbiamo abbondantemente visto come la Roma non scendesse in campo rimanendo in balia dell’avversario.

La Roma però ha mostrato ancora una volta i suoi limiti difensivi pur avendo cambiato allenatore e modo di giocare.

In ogni partita giocata fino ad ora si è sempre parlato del cambio netto di atteggiamento e mentalità da parte della squadra.

Ha dimostrato di voler lottare fino alla fine e contro il Sassuolo è riuscita a portare a casa il risultato in extremis.

Mourinho però ha ritrovato uno Zaniolo pronto a tutto pur di segnare e con quella grinta che ormai sembrava averlo abbandonato.

Perdere un derby fa sicuramente male ai tifosi ma restano comunque ancora tantissimi punti a disposizione. La Roma resta attualmente al quarto posto e in piena corsa anche se avrà un mese tutt’altro che facile tra big match e Conference League.

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Fonte immagine: Profilo ufficiale Twitter As Roma

Resta il grande rammarico che si poteva gestire sicuramente meglio dall’inizio.

La difesa a tratti granitica però non è l’unico tasto dolente di questa rosa. Mourinho ha messo a nudo anche la chiara mancanza di alternative valide in panchina.

Senza considerare l’attacco che resta variegato, è il centrocampo il punto debole su cui spesso Mourinho ha proferito parola davanti ai media.

La mancanza del tanto agognato mediano di livello, attualmente non permette a Veretout e Cristante di poter riposare e con determinate squadre subiscono la superiorità numerica.

Villar, Darboe e Bove non vengono considerati a tal punto da essere stati impiegati con il contagocce, nonostante determinate partite decisamente più abbordabili.

Stessa situazione vale per Reynolds, fuori dalle gerarchie del tecnico, considerato troppo acerbo in un campionato difficile e molto tattico come quello italiano.

La strada è ancora molto lunga ma i margini di miglioramento ci sono. La Roma però dovrà aspettare gennaio per regalare a Mourinho i 2 tasselli mancanti in una rosa che può comunque dire la sua.

Il tecnico è stato chiaro dal principio, ci vuole tempo per allestire una rosa che possa realmente competere su più fronti e siamo certi che i Friedkin continueranno nel loro progetto iniziale.

Certo, la vittoria del derby sarebbe stata sicuramente una grande iniezione di fiducia ma arriva in un momento dove c’è ancora tempo per riequilibrare la squadra partendo proprio dagli errori commessi.

Raffaella De Macina
Fonte copertina: Profilo ufficiale Twitter As Roma