La rinascita di El-Shaarawy, Cerci e Immobile

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Un detto recita ” a volte ritornano” e questo è stato il destino di El-Sharaawy, Cerci e Immobile. I tre attaccanti oltre al ruolo e al talento sono accomunati da una rinascita calcistica tutta da vivere, indossando le maglie dei loro nuovi club.

Italy soccer national team's forward Stephan El Shaarawy during the press conference at the federal training center of Coverciano (Florence), 07 October 2015. ANSA/ MAURIZIO DEGL'INNOCENTI

Stephan El-Shaarawy, classe 1992 la scorsa estate ha salutato il Milan e ha intrapreso una nuova sfida approdando al Monaco. Del club francese gli rimarranno 24 presenze, un gol e un comportamento non troppo etico della società che lo ha lasciato in panchina per diverse partite, evitando la clausola dell’acquisto che sarebbe scattata qualora fosse sceso per la 25°volta in campo. A gennaio ha preparato i bagagli ed è sbarcato a Roma dove è tornato a essere il Faraone che tutti conoscevano. La prima foto pubblicata con la divisa giallorossa sul proprio profilo social era accompagnata da questa frase: “pronto per cominciare questa nuova avventura con umiltà, lavoro e sacrificio” e non si è rimangiato di certo la parola. A chi si diceva scettico sul contributo che l’attaccante poteva apportare alla Roma, il ventidue romanista ha risposto nel modo migliore, sul campo, disputando grandi prestazioni e realizzando gol pesanti (cinque in sette match). Sta incantando i tifosi, conquistandosi un posto nei loro cuori e facendosi rimpiangere dai supporter milanisti.

Italy's forward Alessio Cerci during a training session in Coverciano Sport Center, near Florence, Center Italy, 12 November 2014. ANSA/ MAURIZIO DEGL'INNOCENTI

Proprio da Milano sponda rossonera, è partito Alessio Cerci nella finestra di calciomercato invernale, destinazione Genova. Nel 2014 ha deciso di trasferirsi in Spagna, entrando a far parte della rosa dell’Atletico Madrid ma l’esperienza nella Liga non è stata quella sognata al momento della partenza. Così il giocatore di Velletri è rientrato in Italia in prestito al club di Berlusconi ma non trovando né la sua dimensione né  tanto meno l’amore dei tifosi, ha deciso di provare a rinascere sotto la guida tecnica di Gasperini. Con i rossoblu sembra aver ritrovato la tranquillità mentale e lo spazio necessario per tornare ad essere il Cerci dei tempi di Torino. Dal 24 gennaio ha segnato quattro reti e le ultime due proprio alla sua ex squadra, la stessa che ha confessato tiferà nel derby della Mole di domenica.

Torino's forward Ciro Immobile celebrates with his teammates after scoring during the Italian Serie A soccer match between Torino FC and Udinese Calcio at Olimpico Stadium in Turin, 27 April 2014. ANSA/ ALESSANDRO DI MARCO

Partita definita “del riscatto” da Ciro Immobile, lo stesso che nel 2013 insieme a Cerci ha formato lo spietato attacco dei Granata e proprio al gruppo di Ventura ha deciso di riunirsi da due mesi a questa parte. A Torino il calciatore napoletano aveva lasciato un ricordo importante, e a dimostrarlo sono bastati i numerosi tifosi che lo hanno accolto all’aeroporto al momento del suo ritorno. Gli stessi che lo hanno visto andar via per esordire nella bundesliga con il Borussia Dortmund. In Germania non è esploso come ci si aspettava e così ha provato a cambiare aria con l’esperienza a Siviglia, avventura durata solo sei mesi. Al mare spagnolo Ciro ha preferito le montagne piemontesi e alla chiamata della squadra di Cairo ha risposto presente. Nell’esordio 2.0 contro il Frosinone è andato a segno, ripetendosi nelle successive sfide per quattro volte, realizzando due doppiette contro il  Palermo e  Genoa. El-Sharaawy, Cerci ed Immobile, tre talenti ritrovati non solo per i club di appartenenza ma anche per la nazionale italiana in vista dell’Europeo che si disputerà a Giugno. Uno dei loro obiettivi quando hanno accettato queste nuove sfide calcistiche era proprio la convocazione da parte di Antonio Conte e più che rimboccarsi le maniche, in questo caso si sono allacciati gli scarpini, sono scesi in campo e stanno dimostrando con il lavoro le loro doti. Dunque la scelta spetta solo al ct ma nel frattempo Roma, Genoa e Torino si godono i loro attaccanti, tornati in Italia più competitivi che mai.

Chiara Vernini