Ha già regalato tante emozioni il Napoli di Carlo Ancelotti in sole due gare.
Emozioni diverse dalla geometria e dal gioco divertente di Maurizio Sarri.
“Sono venuto a Napoli per provare emozioni forti” – ha infatti sostenuto il tecnico partenopeo alla fine della gara contro il suo amato Milan.
Ancelotti di fatto non si è smentito.
Dopo aver iniziato con lo spauracchio dello svantaggio sia la gara con la Lazio che quella con i rossoneri, i suoi ragazzi sono stati in grado di tenere i nervi freddi e ribaltare la partita, caratteristica che invece era annoverata tra i punti deboli del Napoli delle passate stagioni.
Meno calcio-spettacolo ma tantissimo lavoro tattico e molto coraggio
Mister Ancelotti non ha paura di compiere mosse impopolari: subito dopo il pareggio con il Milan ha fatto entrare Diawara sacrificando il bomber Zielinski, scelta che poi gli ha dato ragione nel momento in cui il centrocampista guineano ha partecipato attivamente all’azione del goal di Mertens.
Stesso coraggio dimostrato proprio nel fare partire il belga dalla panchina in entrambe le occasioni, consapevole del fatto che Dries Mertens è un giocatore in grado di spaccare e ribaltare le partite.
Il settore in cui il Napoli fa scintille resta il centrocampo
Mai visto uno Zielinski così esplosivo, trascinatore grazie alla doppietta che ha reso possibile la rimonta degli azzurri.
Sapevamo già che il polacco è un centrocampista con il vizio del gol, preferito al nuovo acquisto Fabian Ruiz.
Adesso per il centrocampista polacco, dopo la doppietta decisiva contro il Milan, è pronto il rinnovo del contratto per blindare il giovane campione.
Per lui è la prima doppietta in maglia azzurra, alla terza stagione, quella che potrebbe fargli fare il grande salto.
Ancora più efficace Marek Hamsik, che grazie ad Ancelotti sta trasformando il suo lavoro oscuro nei compiti di un regista vero e proprio.
Tassello fondamentale del gioco del Napoli si è però rivelato essere il brasiliano Allan, che aveva già finito la scorsa stagione in ottima forma e fa ribollire il sangue dei partenopei.
Un giocatore carismatico, di sostanza, che lavora come un matto: vale per 10!
Dei cinque goal segnati nelle prime partite dal Napoli due assist sono suoi, a fare da contorno ad un numero spaventoso di palloni toccati.
Un giocatore messo in ombra in patria dai colleghi più fantasisti, ecco perché probabilmente non ha avuto tanta fortuna con la Seleçao.
Un punto interrogativo per questo Napoli potrebbe essere rappresentato, ora più che mai, dal portiere titolare
Ospina non ha convinto alla sua prima apparizione, soprattutto sulla rete di Calabria dove ci si aspettava molta più reattività.
Il rientro di Meret dall’infortunio sembra essere atteso con ansia.
Federica Vitali