Ultima giornata di Premier League: il Cardiff City viene sconfitto dal Crystal Palace e retrocede matematicamente, dopo una annata che resterà per sempre segnata dalla tragedia di Emiliano Sala.
A gennaio il club gallese aveva puntato tutto sull’attaccante argentino che stava attraversando il periodo più brillante della sua carriera. Con la maglia del Nantes aveva realizzato 12 reti in 19 partite e aveva un sogno: giocare nel campionato inglese. Al Cardiff era sembrato l’uomo perfetto per puntare al mantenimento della categoria.
Perfetto al punto da investire una cifra mai pensata prima per un calciatore.
Uno sforzo economico – che tutt’oggi è oggetto di contesa tra gli anglosassoni e i francesi – pari a 17 milioni, cifra record per una società che naviga nelle parti basse della classifica. Eppure fatto con un credo alle spalle, quello espresso dall’allenatore Neil Warnock, fermamente convinto che con Emiliano in squadra le cose sarebbero andate in un modo completamente diverso:
“Ci avrebbe dato quei 10 gol che avrebbero fatto la differenza per raggiungere la salvezza. Stava vivendo il suo miglior momento. Lo stavamo aspettando”.
Era l’occasione della vita anche per Sala, che amava più di ogni altro il calcio della Premier. Insomma, quando si dice un matrimonio perfetto.
Quel piccolo Piper, andando a fondo il 21 gennaio, non ha trascinato con sé soltanto la giovane vita del ragazzo argentino e quella – anche se il corpo non è stato mai rinvenuto – del pilota Dave Ibbotson. Ha fatto fermare per sempre il cuore di papà Horacio, che ha consumato nel dolore gli ultimi suoi battiti e ha inesorabilmente spento le speranze del Cardiff di combattere per tenersi aggrappati al massimo campionato. Probabilmente sia il padre, sia la squadra sono stati sottoposti a uno stress eccessivo, dovuto non solo al decesso ma anche e soprattutto ai misteri, alle domande senza risposta, alla guerra economica che ne è scaturita.
Tutto è precipitato nello stesso istante in quel gelido canale: le speranze e i sogni, l’amore e la famiglia. Tutto.
Quando si pensa di aver toccato il fondo di questa incredibile tragedia, si aggiunge sempre un altro sgradevole tassello. Purtroppo la vicenda del pagamento del giocatore, presa in analisi anche dalla Fifa a causa del mancato accordo tra le due società, è il nodo più arduo da sciogliere. Fino a qualche settimana fa, i gallesi hanno continuato a insistere sulla mancanza delle condizioni necessarie per adempiere al saldo con il Nantes.
Qualcosa ci induce a credere che non sia finita qui e che sentiremo ancora parlare di questa situazione irrisolta: la piega presa, sfortunatamente, non porta a presagire nulla di buono.
Daniela Russo