La metamorfosi di Cuadrado. Nuovo mister, nuovo nome, nuovo ruolo: una diversa importanza

Juan Cuadrado in questa stagione è maturato molto: alla sua propensione offensiva ha unito una crescita difensiva che lo rendono prezioso e unico

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Destra, sinistra, difesa, attacco: Maurizio Sarri si sta proprio divertendo con Juan Cuadrado.

Dal ruolo indefinito, il colombiano è uno di quei calciatori che tutti gli allenatori vorrebbero; non a caso il suo mancato arrivo nel 2014, fu uno dei motivi alla base della rottura tra Antonio Conte e la Juventus. Eppure, all’epoca, le sue doti difensive lasciavano a desiderare, ma a quanto pare il tecnico salentino aveva già intuito che si trattava di un prospetto sul quale poter lavorare e con margini di evoluzione.

Arrivato in Italia, a Udine, come laterale destro di difesa con spiccata proponsione offensiva, nel Lecce, Cosmi lo avanza facendolo giocare come quinto di centrocampo o ala offensiva.

Anche a Firenze il colombiano viene schierato da centrocampista con libertà di proporsi in avanti e diventa una pedina imprescindibile dei gigliati. Oltre a Conte lo nota il Chelsea ma, a Londra, Mourinho non lo utilizza quasi mai dall’inizio e quando lo fa lo schiera sulla trequarti a supporto dell’unica punta. 

Arriva alla Juve da esterno alto, con il tempo si è trasformato sempre più in un terzino moderno.

Allegri, all’occorrenza, lo ha utilizzato in più ruoli: talvolta esterno alto, talvolta mezz’ala e là dove serviva terzino. Ruolo che, evidentemente, ha stuzzicato non poco un maestro di calcio come Sarri il quale, come ha rivelato lo stesso calciatore: “Da inizio ritiro, quando abbiamo parlato con il mister, abbiamo lavorato su questo nuovo ruolo”.

Nuovo mister, nuovo ruolo e anche un nuovo nome.
Gimmy“, come lo chiama proprio il tecnico toscano, in questa stagione ha avuto un’enorme crescita.

L’esordio assoluto del terzino Gimmy arriva il 14 settembre, nella partita contro la Fiorentina, quando subentra all’infortunato Danilo. Da quel giorno Cuadrado non lascerà più il posto, eccetto contro il Lecce, quando Sarri decide di fargli fare turnover.

Con Sarri il colombiano ha trovato la continuità che gli serviva e la convinzione dei propri mezzi nonchè gli stimoli per migliorare e specializzarsi in fase difensiva.

“Mi ha sorpreso per applicazione e disponibilità nel giocare nella linea difensiva.
Ha una concentrazione in allenamento fuori dal normale.
È diventato un difensore di buon livello, mantenendo le sue qualità offensive.”
 .

Le parole del mister bianconero sottolineano gli enormi progressi di Cuadrado e il grande impegno messo dal giocatore che ha confessato di essersi sottoposto a diverse sedute di video analisi proprio per raffinare il proprio approccio alla fase difensiva.

Sarri aveva detto che una delle prime cose da correggere assolutamente era la sua predisposizione ad andare a terra per tentare il contrasto in scivolata o nell’affrontare l’avversario che lo punta e, proprio sotto questo aspetto, è notevolmente migliorato.
Ha, inoltre, perfezionato anche la lettura delle coperture e la gestione dei tempi.

Non solo difesa: ovviamente Cuadrado non ha smarrito la sua proponsione offensiva.

Corre, si sovrappone, si guadagna falli, dribbla (dopo il difensore del Bologna Takehiro Tomiyasu, è l’esterno basso col miglior rapporto tra dribbling tentati e riusciti)  e garantisce un gran numero di palloni giocati e cross.

Quando la Juve non riesce a costruire l’azione dal centro eccolo che si propone a tutta velocità sulla fascia e diventa prezioso.

juan cuadrado
fonte immagine: profilo Twitter Juan Cuadrado

Insomma, oggi Cuadrado è completo.
Difende come un difensore, spinge come un esterno, si propone come un centravanti: su e giù per la corsia, passa dalla difesa all’attacco con nonchalance. 

Gara dopo gara, Gimmy è diventato un giocatore unico in rosa e il Comandante sa di poter contare sul suo essere poliedrico, esperto, energico; il colombiano si è fidato del nuovo tecnico, ha creduto nel suo progetto e si è calato, da vero campione, nella parte.