Pia Balotelli vittima di insulti all’asilo: l’ignoranza umana non ha età né confini
Immaginate una bellissima bambina color cioccolato di 5 anni che ogni giorno va a scuola speranzosa di divertirsi con i suoi amichetti e di imparare…
Immaginate ora quella stessa bambina che invece di giocare come – e con – tutti i suoi coetanei diventa in quella stessa scuola oggetto di insulti razzisti.
Già avete letto bene. A scuola. Luogo di educazione e di aggregazione. Luogo dove poter crescere, dove svagarsi. Stringere amicizia, quella che ti porterai per tutta la vita.
Invece in quella stessa scuola vige l’ignoranza più becera. Vige addirittura l’intolleranza.
E poco importa se quella bambina si chiama Pia Balotelli ed è considerata una privilegiata.
Poco importa se sua mamma si chiama Raffaella Fico e il suo papà è un calciatore.
A 6 anni una bambina non sa quanto i propri genitori possano avere sul conto corrente.
A 6 anni non ci si rende conto che spesso è l’invidia a parlare.
A 6 anni si è innocenti, limpidi e si vede il mondo con occhi buoni, sinceri, meravigliati.
A 6 anni però si è anche una spugna. Si assorbe tutto. A 6 anni non si è cattivi, ma si hanno cattivi esempi.
I colpevoli di quegli insulti terribili che non stiamo neanche qui a ripetere non sono i suoi compagni, non sono i bambini. Ma sono i genitori. Gli adulti.
Un bambino di 6 anni non direbbe mai a un altro bambino di essere portatore di infezioni. A 6 anni nemmeno se ne conosce il significato.
A 6 anni si ripete quello che si sente dire. A 6 anni si crede che quello che dicono mamma e papà sia sempre bello e giusto.
E invece no.
Mamma, papà, cosa stiamo insegnando ai nostri figli?
Che futuro stiamo consegnando nelle loro mani?
L’ignoranza umana non ha confini, e sta rovinando anche i bambini.
E sono loro il nostro futuro.
Ricordiamocelo.