La lista degli infortunati è lunghissima, sembra che sul Diavolo sia piombata addosso una maledizione. La rosa rossonera è decimata e molti giocatori saranno out per molto tempo, il che porta ad intervenire sul mercato appena ci sarà occasione.
L’elenco è una grossa tegola per Gattuso: Romagnoli (un mese), Biglia (circa 4 mesi), Bonaventura (4 mesi), Caldara (2 mesi), Musacchio (2 mesi). E ancora: Calhanoglu (contusione al collo del piede, in dubbio per la Lazio), Calabria (problemi alla caviglia, da valutare), Kessie (caviglia e collaterale, disponibile ma non al meglio).
Poi ci sono Conti, appena rientrato da un lungo infortunio e Strinic appena riabilitato all’attività agonstica.
Mai gennaio fu così bramato.
Il reparto che sembra non poter assolutamente fare a meno della “riparazione” di gennaio è di certo il centrocampo. Biglia e Bonaventura fuori per tutta la stagione spingono Leonardo a intervenire in quel reparto.
La priorità è individuare profili utili e pronti per rimpiazzare due figure importanti per la manovra.
Non basta (o non basterebbe), ma già sarebbe tanto…
Durante questo inizio di stagione sono emerse varie falle e reparti da correggere con innesti, molo probabilmente, si potrà fare poco o nulla a gennaio. A complicare la pianificazione e il processo di “costruzione” e “sistemazione” della rosa c’è la Uefa. Si attende l’esito dell’udinenza di Nyon perchè sarà fondamentale per il Milan che verrà.
La gestione del triennio 2014-2017 può condizionare, non poco, il futuro del Milan che rischia una multa che porterebbe una limitazione della rosa e del tetto salariale. Difficile che accada, ma non è possibile escludere la possibilità che, oltre all’attesa multa, la Uefa decida di punire il Milan con il blocco totale o parziale del mercato. In entrambi i casi, i vertici rossoneri dovranno fare i conti con gli esiti della sentenza.
La dirigenza vorrebbe poter arricchire la rosa con almeno un giocatore per reparto. In questi mesi si sono succeduti nomi, Ibra su tutti. Sognare non costa nulla ma adesso è il momento di essere il più concreti possibile.