La maledizione Champion’s League per Ibrahimovic si ripete: fuori ai quarti con il suo PSG

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Sembra proprio una maledizione quella che lega Ibrahimovic e la Champions. Sì una maledizione perché nella sua carriera, l’attaccante svedese non l’ha mai vinta. Ha sempre vinto però il titolo nazionale. Infatti con lui si vince il campionato ma di contro non si vince la Champions. Solo una semifinale ma mai una finale, ma allora come si spiega che un campione come lui non riesce a vincere l’ ambita Coppa? Nessuno riesce a dare una spiegazione, fatto sta che Ibra è alla soglia dei 33 anni e non ha mai potuto provare la gioia di alzare al cielo il trofeo più importante d’Europa, di sentirsi campione d’Europa, insomma di essere il numero uno. Eppure al primo anno in ogni squadra ha conquistato lo scudetto, facendo nascere anche il detto “dove c’è Ibra si vince”. Peccato che questo detto vale solo in campo nazionale. Quest’anno sembrava quello giusto, la convinzione era tanta e tutti abbiamo pensato che questa volta avrebbe conquistato anche il pallone d’oro oltre alla coppa con le grandi orecchie. Ma le convinzioni non sempre bastano quando si è ai massimi livelli.

Eppure Ibracadabra, così soprannominato per il suo numero altissimo di gol sia in campionato che in campo internazionale sembra avere paura della massima competizione europea, che sappiamo mettere una grande tensione addosso ai giocatori. Secondo voi un giocatore con il suo carisma può essere immenso e piccolo allo stesso tempo? Certo che può e lui ne è la dimostrazione. Ma allora le squadre che lo acquisteranno (perché siamo sicuri che cambierà ancora maglia nella speranza di trionfare finalmente in Europa) hanno ragione ad essere preoccupate nel farlo giocare in Champions League sapendo che nonostante i suoi gol non la vinceranno? Eppure sembra che la paura non le sfiori perché Ibra è stato acquistato da moltissime squadre. Ma forse hanno pianificato tutto, vincere in Campionato con lui e vincere la Champion’s League senza di lui. Beh direi che questo si ripete ogni anno e allora sarà facile per noi capire quale squadra diventerà campione, basta guardare quale squadra lascerà lo svedese.

Barbara Roviello Ghiringhelli