La Lazio non riesce ad approfittare dei pareggi delle big e resta ancorata al quinto posto in classifica
Con una vittoria contro il Torino, la Lazio avrebbe potuto raggiungere la Roma al quarto posto ed arrivare a -5 dalla testa della classifica. Così non è stato e la sconfitta contro i granata è ancora più bruciante.
Il posticipo del lunedì sera ha regalato agli appassionati di calcio una partita con un primo tempo ad alti livelli, con occasioni da una parte e dall’altra, grandi giocate a centrocampo e uno 0-0 un po’ deludente visto il ritmo sostenuto della partita. Allo scadere dei primi 45 minuti, però, la partita cambia ed il nervosismo prende il sopravvento soprattutto dalla parte della Lazio.
Immobile, a digiuno di gol da troppo tempo, cerca disperatamente la porta e sente sulle sue spalle tutta la pressione del popolo laziale che chiede a gran voce una vittoria. Ma non è la serata giusta e a ostacolarlo ci pensano le parate di Sirigu, la mano di Iago Falque, prima, e il palo, poi.
Ingiustizia e sfortuna, e l’attaccante urla contro il mondo tutta la sua rabbia e nella sua corsa verso il centrocampo incontra il difensore del Torino Burdisso. Un incontro/scontro che l’arbitro Giacomelli punirà con l’espulsione dopo aver visionato i filmati del VAR.
Alla ripresa la Lazio non è più la stessa: l’ingiustizia di un rigore negato, la sfortuna del palo colpito e il cartellino rosso all’attaccante, rompono l’equilibrio della squadra che prova fino alla fine a combattere contro un nemico immaginario vestito con i colori granata. La partita termina 1-3 per il Torino.
La Lazio, per l’ennesima volta in questo campionato, viene punita dal VAR e dagli errori arbitrali e i tifosi si sentono presi di mira e gridano al complotto. Sotto accusa la nuova tecnologia che non è infallibile come si pensava. Come può una registrazione far capire la volontarietà di un gesto fatto in campo? Il dibattito è aperto …
Gisella Santoro