Una Lazio non bella espugna Firenze e porta a casa 3 punti nel posticipo di domenica 27 ottobre.
Un risultato che fa anche morale vista la débâcle in Coppa contro il Celtic.
Non bella, ma incisiva.
In un primo tempo equilibrato una magia di Correa porta in vantaggio i biancocelesti, poi raggiunti dalla viola. Il risultato si assesta così sull’uno a uno.
Una partita che sembrava essere il solito copione della Lazio di quest’anno: sciupona, poco incisiva sotto porta, spesso incapace di mantenere il vantaggio.
Tutto questo finché torna la cavalcata sulla fascia di Jordan Lukaku, finalmente ritrovato da Mister Inzaghi dopo un lungo infortunio.
Corre, crossa e regala una palla ad Immobile; il bomber insacca la porta con una incornata. La Lazio passa in vantaggio per 1 a 2.
Quasi allo scadere la Lazio ha la possibilità di mettere definitivamente al sicuro la vittoria grazie ad un rigore fischiato in suo favore.
Ma Caicedo sul dischetto sciupa l’occasione.
Anzi, la scelta della squadra di far battere il rigore a lui anzichè ad Immobile (rigorista per eccellenza) ha lasciato qualche perplessità. Lo slancio di altruismo, infatti, diventa incomprensibile -almeno agli occhi dei tifosi- quando bisogna suggellare e sigillare la vittoria.
Una vittoria che comunque è arrivata a scacciar via quelle nubi all’orizzonte provenienti dalla Scozia.
Una vittoria del gruppo, dove si cementifica il bomber Immobile e si spera di aver ritrovato Lukaku.
Un gruppo sorretto dal pilastro Leiva e dal guizzo di Luis Alberto. E dall’inconfondibile e sempre più necessario zampino di Ciro Immobile.
Ad ogni buon conto, si guarda avanti. Serrati sono i ritmi, considerando che il prossimo impegno è dietro l’angolo a mercoledì 30 contro il Torino.
Non ci si ferma mai in questa corsa verso la Champions!
Annalisa Bernardini